VENEZIA, 8 maggio 2011 - Una maxi celebrazione a Mestre, il ‘tour’ in gondola e il saluto a Venezia: giornata in due tappe quella di Benedetto XVI che oggi chiude la visita nel nord-est. La prima visita in Italia del 2011, la 22esima nel suo Pontificato, si snoda tra la città friulana di Aquileia e quelle venete di Mestre e Venezia.

Nel pomeriggio, dopo un primo momento nella Basilica di San Marco, Papa Ratzinger potrà ammirare il panorama della laguna a bordo di una maxi-gondola, la stessa che portò Giovanni Paolo II nel 1985.

IL GIRO IN PAPAMOBILE -  Benedetto XVI ha compiuto un giro in “papamobile” tra l’immensa folla dei fedeli che gremiscono il parco San Giuliano di Mestre, che è il piu’ vasto parco pubblico di Europa. Secondo la polizia municipale di Venezia 350 mila persone, il Comitato organizzatore prudentemente parla di oltre 300 mila.

Il Papa sorride ai ragazzi che si sbracciano per salutarlo e ad un certo punto la vettura panoramica viene fermata per consentirgli di accarezzare un bebe’, affidato per un attimo dai genitori alla scorta che veglia su Joseph Ratzinger, affinche’ gli fosse avvicinato.

LA MUCCA DA BENEDIRE -  Voleva assistere alla messa del Papa nel parco San Giuliano, a Mestre, ma quando si e’ presentato ai varchi di accesso e’ stato fermato dalla sicurezza perche’ ‘accompagnato’ dalla sua mucca. Protagonista del curioso episodio un cinquantenne del posto. L’uomo probabilmente voleva che l’animale ricevesse la benedizione del Pontefice.

 Protagonista della vicenda Bepi Manente, un allevatore di Trevignano nei pressi di Mestre. L’uomo ha motivato il suo gesto affermando: “l’agricoltura e’ in crisi e voglio che il Papa mi benedica la mucca”. Il fedele ha quindi dovuto seguire la messa restando al di fuori della recinzione del parco, in compagnia del suo animale.

L'OMELIA - Accoglienza degli stranieri e dei lontani. Il Papa la chiede a gran voce, senza timore, parlando a Mestre, durante la solenne celebrazione presieduta nel Parco di San Giuliano davanti a decine di migliaia di fedeli. Il Papa elenca i mali di oggi: “il problema del male, del dolore e della sofferenza, il problema dell’ingiustizia e della sopraffazione, la paura degli altri, degli estranei e dei lontani che giungono nelle nostre terre e sembrano attentare a ciò che noi siamo”. Tutti questi mali “portano i cristiani di oggi a dire con tristezza: noi speravamo che il Signore ci liberasse dal male, dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura, dall’ingiustizia”.
 

Per questo, “c’è un grande sforzo da compiere - avverte Benedetto XVI - perché ogni cristiano, qui nel Nord-est come in ogni altra parte del mondo, si trasformi in testimone, pronto ad annunciare con vigore e con gioia l’evento della morte e della risurrezione di Cristo”, ha concluso il Pontefice.

 

I POLITICI PRESENTI - Ci sono i ministri del Welfare, Maurizio Sacconi e quello per i Beni culturali, Giancarlo Galan, alla celebrazione di Papa Benedetto XVI nel Parco San Giuliano a Mestre. Benedetto XVI li ha salutati durante il discorso tenuto nell’omelia, davanti a oltre 300mila fedeli. Presenti anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e il governatore del Veneto, Luca Zaia.