Roma, 11 maggio 2011 - Nuovo clamoroso caso di discriminazione, dopo quello registratosi a Catania, ai danni di un giovane omosessuale a cui è stato negato il rinnovo della patente. C. F., residente in provincia di Brindisi e titolare di una patente di guida emessa nel 1999, si è visto negare il rinnovo, perché secondo i documenti "risulterebbero patologie che potrebbero essere di pregiudizio per la sicurezza della guida", sulla base di una comunicazione trasmessa dall’Ospedale militare di Bari, dove il giovane pugliese era stato mandato quando si era dichiarato omosessuale durante il periodo della leva.

I deputati radicali, prima firmataria Rita Bernardini, hanno depositato una interrogazione urgente ai ministri dei Trasporti e della Difesa dove viene documentata e ricostruita la gravissima discriminazione.

Sergio Rovasio, segretario dell’Associazione radicale Certi Diritti ha affermato: "Non e’ che un esempio di discriminazione che avviene oggi in Italia contro una persona omosessuale. Grazie all’aiuto legale del Presidente di Rete Lenford e al coinvolgimento dell’Unar, l’ Ufficio antidiscriminazione del ministero delle Pari opportunita’, siamo certi che la vicenda si risolvera’, come gia’ avvenuto a Catania due anni fa, con il risarcimento da parte del ministero dei Trasporti per il diniego alla guida a un cittadino in ragione del suo orientamento sessuale".

CARFAGNA AVVIA INDAGINI - Il caso ha sollevato polemiche. Immediate le reazioni sdegnate delle associazioni che lottano per la tutela dei diritti civili degli omosessuali. E lo stesso ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, giudicando la vicenda una "odiosa discriminazione", ha comunicato l’avvio di un’indagine da parte degli uffici del suo dicastero, e ha assicurato l’intervento del Governo.

Per il Ministro per le Pari Opportunità si è trattato di un’odiosa discriminazione. "Gli uffici del Dipartimento per le Pari Opportunità hanno avviato un’indagine per conoscere le ragioni della decisione - spiega Carfagna in una nota -. L’omosessualità non può certo essere considerata una causa ostativa all’ottenimento della patente di guida, e’ impensabile che si verifichino episodi come questo".

L’Associazione Radicale Certi Diritti ha assicurato che aiutera’ il ragazzo. "Grazie all’aiuto legale del Presidente di Rete Lenford e al coinvolgimento dell’Ufficio Antidiscriminazione del Ministero per le Pari Opportunità - spiega in una nota il segretario dell’associazione Sergio Rovasio - siamo certi che la vicenda si risolverà in favore di Cristian, come già avvenuto a Catania due anni fa". Il riferimento e’ al risarcimento del Ministero dei Trasporti a favore di un ragazzo al quale non era stata concessa la patente in ragione del suo orientamento sessuale.

Il deputato del Pd Paola Concia ha fatto sapere, a stretto giro, che firmera’ l’interrogazione Radicale. "Sono esterrefatta e trovo che sia un atto di vera e propria omofobia di Stato", ha dichiarato l’esponente democratico.

"Nel mese in cui si celebra la giornata mondiale contro l’omofobia e il Parlamento si appresta a votare la proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia - ha sottolineato Concia - lo Stato si rende protagonista di una vicenda che non e’ degna di una democrazia civile e progredita: non soltanto siamo l’unico fra i paesi fondatori dell’Ue, insieme alla Grecia, a non garantire tutele alle persone Lgbt, ma ci permettiamo anche di trattare un cittadino omosessuale come malato".

Anche Imma Battaglia, presidente di Gay Project, punta il dito contro lo Stato. "Mentre gli altri Paesi ogni giorno compiono passi di progresso sulla questione dei diritti civili, l’Italia perde tempo nella palude della meschinita’", sottolinea Battaglia. "Si è trattato di un’idiozia rafforzativa dell’omofobia. Essere gay rallenta i riflessi alla guida come assumere alcol o psicofarmaci?", si chiede il presidente di Gay project.

"E’ ignoranza pura: sono anni che l’omosessualità non e’ più considerata una patologia e sarebbe ora che tutti ne prendessero definitivamente coscienza - commenta Paolo Patané, presidente nazionale Arcigay -. Il caso reiterato di patente negata a un omosessuale, oltre che pura follia discriminatoria, è esemplificativo di un Paese in stato di perenne confusione".

Per Rossana Praitano, presidente del circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, la notizia è "sconvolgente". "A un mese esatto dal Roma Europride - afferma - siamo ancora costretti a dover commentare notizie simili che denigrano un’intera comunità".

"Il nostro Paese deve al più presto allinearsi con il resto d’Europa sulla questione glbtq, che resta inevasa da gran parte della politica nazionale. L’Europride ribadira’ la necessita’ di leggi e trattamenti paritari per tutti i cittadini e le cittadine di questa nazione", sottolinea Praitano.

"Invitiamo il ministero dei Trasporti a fare chiarezza, se non dovesse bastare siamo pronti ad aprire una scuola guida per tutti, compresi i ministri". Così Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center sul caso del ragazzo pugliese. "E’ una vicenda gravissima che copre di ridicolo le autorità competenti in materia. Non è possibile assistere a storie come questa ed è incredibile dover subire discriminazioni del genere per cose così semplici e quotidiane", continua Marrazzo.