Genova, 24 maggio 2011 - “Se non la smette mi suicido”. E’ questo il contenuto di un sms inviato da una delle vittime di don Riccardo Seppia, un ragazzo di 15 anni, ad una sua amica.

L’sms e’ stato intercettato dai Carabinieri del Nas di Milano durante l’inchiesta sulle molestie, sulle presunte violenze sessuali sui minori e sulle cessioni di droga attribuiti al sacerdote di Sestri Ponente, don Riccardo Seppia, arrestato la sera del 13 maggio su disposizione del Gip di Milano, Maria Vicidomini. Il messaggio e’ contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip milanese.

E’ opinione dei magistrati di Milano che il ragazzino, a causa delle pressioni subite da parte del sacerdote, fosse caduto in depressione e fosse realmente intenzionato ad uccidersi. “E’ una frase che chiunque potrebbe pronunciare senza avere nessuna intenzione reale di suicidarsi - commenta Paolo Bonanni, avvocato di don Seppia - inoltre questa frase non ha trovato alcun seguito negli atti sebbene contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare”.

DON SEPPIA POTREBBE ESSERE INCRIMINATO ANCHE PER PROSTITUZIONE MINORILE - Potrebbe essere indagato anche per prostituzione minorile, Don Riccardo Seppia, il parroco genovese arrestato dai carabinieri del Nas di Milano con l’accusa di abusi sessuali su un chierichetto minorenne e cessione di cocaina.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Secolo XIX, la Procura del capoluogo ligure starebbe per formalizzare il nuovo capo di accusa nei confronti del sacerdote, che ieri è stato trasferito dal carcere genovese di Marassi, dove veniva quotidianamente minacciato e insultato dagli altri detenuti, alla sezione speciale del carcere di Sanremo dedicata ai “sex offenders”.

Nel registro degli indagati, secondo il quotidiano genovese, sarebbe stato iscritto anche un finanziere di 41 anni, con cui Don Seppia avrebbe avuto frequenti contatti telefonici e un 26enne originario della Guinea Bissau, che avrebbe cercato di arruolare bambini per soddisfare le presunte voglie del sacerdote. L’ex seminarista Emanuele Alfano, in carcere con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento, avrebbe accusato Don Seppia di aver fatto sesso a pagamento con almeno due minorenni, smentendo il parroco stesso che nel corso dell’interrogatorio avrebbe ribadito di aver avuto molti rapporti omosessuali ma solo con partner maggiorenni.

CACCIA A VECCHI DOSSIER SU DON SEPPIA - Nel 1994 un medico genovese denuncio’ don Riccardo Seppia perche’, a suo dire, il sacerdote aveva preso a tempestare di telefonate i suoi figli, due femmine di 10 e 13 anni, e un maschio di 15 anni. Se la cornetta l’alzava lui, si sentivano solo respiri, ma se toccava ai piccoli, allora il maniaco parlava. “Con loro perdeva ogni freno e pronunciava frasi blasfeme, pornografiche. Non riusciva a fermarsi e ogni volta sconvolgeva i ragazzi”. La vicenda era stata riportata alcuni giorni fa dal quotidiano genovese ‘Il Secolo XIX’. Inizialmente la denuncia del medico fu contro ignoti. Le successive indagini chiarirono che le telefonate arrivavano dalla parrocchia di San Pietro di Quinto, frequentata dai figli del medico.

Don Seppia allora era curato proprio a San Pietro di Quinto e fu trasferito. Le telefonate cessarono, don Seppia divenne parroco a Calvarezza, Pareto e Frassinello in Valbrevenna. Ora il facente funzione procuratore capo di Genova, Vincenzo Scolastico, ha spiegato: “Stiamo cercando negli archivi, per trovare quel fascicolo, e valutarlo con grande attenzione per stabilire se eventualmente sia necessaria una nuova attivita’ d’indagine anche in quell’ambito”.