Roma, 10 giugno 2011 - E' finita, anche per le Poste, l’era dei conti correnti con interessi remunerativi. Negli ultimi anni, su questo fronte, avevano fatto concorrenza alle banche con tassi sensibilmente più alti. Ora il cambio di rotta, già intrapreso da qualche mese, subisce una accelerazione che li porta a zero. Nelle lettere inviate alle clientela Bancoposta si comunica la modifica unilaterale dei contratti, con il tasso di interesse annuo creditore lordo che, dal 1 settembre, passa da 0,15% a 0%.

"Alla luce dell’andamento dell’indice Istat, dell’andamento dei mercati finanziari e della progresiva riduzione dei tassi di interesse, le comunichiamo la seguente proposta di modifica unilaterale del contratto relativa al suo conto corrente BancoPosta con decorrenza dal 1 settembre 2011", si legge nella premessa che introduce la decisione sul tasso. Tra l’altro, con decorrenza 10 maggio 2010, era già intervenuto un taglio dallo 0,25 allo 0,15%.

La scelta, secondo quanto spiega oggi Repubblica, sarebbe dettata dalla voglia di spingere i correntisti a passare a un nuovo prodotto molto più simile a quelli delle banche tradizionali. Il Bancoposta attuale - scrive il quotidiano - deve il suo successo al fatto che "gli unici costi sono i 30,99 euro annuni della tenuta conto, cui si sommano i 10 euro sempre all'anno per il bancomat".

Il giornale anticipa quale sarà anche la nuova offerta: "i costi di tenuta vengono azzerati a patto di accreditare lo stipendio o la pensione, chiedere la domiciliazione delle bollette e una carta di credito". Inoltre il tasso di credito diventerà dell'1% a patto che si opti per l'accredito stipendio e si richieda una carta di credito.

Le associazioni dei consumatori, dal canto loro, ritengono "estremamente grave" l’operazione avviata da Poste Italiane. In una nota, spiegano che "da un giorno all’altro, infatti, 5,6 milioni di clienti si sono visti arrivare la comunicazione dell’azzeramento degli interessi. Una modifica unilaterale, che i titolari del conto dovranno accettare oppure scegliere di depositare i propri risparmi altrove".

"Il facile utilizzo e i costi contenuti erano il pregio di tale conto, e lo differenziavano dai classici conti correnti bancari che, come emerge anche dalle nostre recenti ricerche, hanno costi elevatissimi, oltre il doppio rispetto alla media europea" spiegano aggiungendo che "con questa operazione, invece, si riduce il divario tra le Poste e le banche, e aumenta così il disagio soprattutto dei titolari di conto che non hanno entrate fisse, ad esempio i giovani".