Bolzano, 13 giugno 2011 - “Terroristi eroi, carabinieri torturatori”. Verte su questo tema la nuova provocatoria campagna contro l’italianita’ in provincia di Bolzano da parte di Suedtiroler Freiheit, il movimento popolare secessionista che chiede insistentemente l’autodeterminazione per l’Alto Adige e l’eventuale annessione al Tirolo austriaco.

Questa volta, oltre alla Procura della Repubblica del capoluogo altoatesino che ha avviato un’indagine per vilipendio alle Forze Armate, ad interessarsi direttamente sara’ il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri. Oggi nel corso di un vertice a Roma verra’ deciso come procedere e se sporgere querela per diffamazione.

Il partito separatista, che ormai costantemente attacca l’Italia e la sua popolazione presente in Alto Adige, capeggiato dalla ‘pasionaria’ Eva Klotz, figlia dell’ex terrorista Georg, ha pubblicato un manifesto con lo slogan: “1961-2011 Feuernacht Folternachte” (“”notte dei fuochi, notti di torture” - questa la traduzione in lingua tedesca”).

Sui manifesti, fatti stampare in gran quantita’ in occasione dei 50 anni del primo attentato terroristico anti-italiano, figura una fotografia in bianco e nero dell’epoca della conca di Bolzano, in primo piano un traliccio dell’alta tensione abbattuto e l’immagine di Sepp Kerschbaumer, terrorista dell’epoca condannato ad oltre 15 anni di reclusione. Al centro la scritta, a fianco un berretto da carabiniere con accanto una macchia di sangue. Nel blog del sito web di Suedtiroler Freiheit figurano diversi commenti positivi della campagna promossa.

Eva Klotz, il suo “delfino” Sven Knoll (entrambi consiglieri provinciali) ed il responsabile del sito internet del movimento, Werner Thaler, finiti sul registro degli indagati della Procura, sostengono che i fatti di tortura sono documentati.

L’Arma sin da allora respinse le accuse di tortura e maltrattamenti sostenendo che i terroristi si procurarono da soli le lesioni. Su questa nuova vicenda etnica e’ intervento anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder che ha parlato di “accuse ingiuste ed infamanti ai carabinieri”.