Roma, 2 luglio 2011  - La guardia di finanza di Lecce ha scoperto presso un centro di smaltimento circa 29 quintali di corrispondenza non recapitata. Denunciati quattro funzionari delle Poste italiane spa.

Le indagini, a quanto si e’ appreso, sono solo all’inizio e tenderanno a ricostruire eventuali altre responsabilita’, a partire dagli impiegati che avrebbero dovuto materialmente consegnare la corrispondenza e non lo hanno fatto.
 

Sono state le ripetute segnalazioni dei cittadini di Lecce e di alcuni paesi della provincia, a fare scattare i controlli della Guardia di Finanza sul mancato recapito della posta.

 

Le verifiche hanno permesso di scoprire 22 quintali di corrispondenza pronti per essere distrutti da un’apposita ditta di Nardo’, la quale lavorava per Poste italiane in assenza di regolare contratto.

Del materiale individuato (22 quintali di documenti generici e 7 di scarti d’archivio) ben 3 quintali erano stati destinati al macero senza neppure cercare di recapitarli.

A spiegare i dettagli dell’operazione effettuata, in una conferenza stampa presso il Comando provinciale di Lecce della GdF, e’ stata il maggiore Antonio Sederino, il quale ha illustrato le modalita’ con cui avrebbero agito alcuni dipendenti della sede leccese di Poste Italiane. Cinque in tutto le denunce, che hanno raggiunto due funzionari salentini, due capireparto e due capisquadra, indagati per abuso d’ufficio, occultamento e distruzione di corrispondenza e appropriazione indebita.

In pratica, e’ stato riscontrato che una volta al mese un camion veniva caricato di corrispondenza e indirizzato verso la ditta di Nardo’ di cui PI si serve da anni. Li’ il materiale cartaceo veniva accatastato e poi distrutto. La corrispondenza che vi arrivava era identificata dal modello 24B, attestante il mancato recapito, ma il modello stesso nella maggior parte dei casi era lasciato in bianco, a significare che il tentativo di recapito non era stato neppure effettuato.

La posta, secondo quanto appurato dai militari, in molti casi veniva ammucchiata direttamente in cataste destinate al macero. Nelle pile di materiale da distruggere le fiamme gialle hanno trovato lettere private, riviste, comunicazioni di Equitalia e di svariati enti pubblici. Tutta roba che i cittadini aspettavano e che non e’ mai arrivata agli interessati.