Roma, 31 luglio 2011 - E' allarme sulle spiagge italiane: il calo di presenze nel mese di luglio è stato drammatico, addirittura 2 milioni di bagnanti in meno a livello nazionale. E gli stabilimenti ora si aggrappano alla speranza che in agosto possa accadere il miracolo, e recuperare così il 'disastro' che si e' appena compiuto in moltissime località, soprattutto sui litorali liguri dove il calo è stato del 25%, e ancora su quelli, toscani e laziali, ma un po' ovunque.

A fare un primo bilancio di una stagione che rischia di essere compromessa è il presidente del Sib, Sindacato Italiano Balneari (Confcommercio) Riccardo Borgo: "In questo mese di luglio sulle nostre spiagge abbiamo riscontrato, purtroppo, la mancanza di oltre 2 milioni di turisti rispetto allo stesso periodo del 2010" dichiara Borgo. "Il danno economico e' enorme - continua Borgo - in considerazione del fatto che i consumi si sono ridotti di oltre il 35%. Tra le cause principali ci sono il maltempo che ha abbassato notevolmente le temperature medie e naturalmente la crisi. Muoversi costa e cosi' soprattutto i bagnanti del week end, i pendolari, sono calati moltissimo".

I turisti stranieri, invece, avendo gia' prenotato hanno resistito e anzi in zone, quali la Versilia, sono aumentati anche del 15% e questa e' un'inversione di tendenza rispetto agli anni passati.

"Ad arrivare in Italia sono soprattutto i russi che si stanno diffondendo a macchia d'olio e che chiedono un'offerta sempre pià alta ai nostri stabilimenti" continua Borgo.

Anche il fenomeno dell'erosione delle coste concorre a penalizzare le spiagge. "Alcuni tratti di litorale, come ad Ostia, per esempio, nei pressi di Roma, hanno subito l'avanzamento della linea di battigia di 3-4 metri" precisa Fabrizio Fumagalli, presidente Sib Lazio.

La gente, comunque, tenta di risparmiare il più possibile. "Ormai molti turisti si organizzano prima di andare in spiaggia e calcolano se prendere il lettino insieme all'ombrellone ed alla cabina oppure fermarsi a mangiare una pizza prima di tornare a casa - prosegue Borgo - la difficile situzione economica oggi obbliga molti ad effettuare delle scelte, anche se i clienti migliori rimangono le famiglie con bambini perché per un genitore è sempre difficile dire di no ai 'capricci' del proprio figlio quando finalmente trascorre con lui molte ore della giornata".

Quanto al tema delle concessioni, che tanto ha fatto discutere, il Sib ha messo in campo una iniziativa per sensibilizzare la clientela all'interno degli stabilimenti a proposito della possibilita', a partire dal 2015 che lo Stato, nel rispetto della normativa europea, possa mettere all'asta le spiagge. Il Sib mette in guardia i bagnanti sul 'pericolo' di una gestione da parte "di grandi gruppi industriali" addirittura da parte di "mafie e di riciclaggio di denaro" con una serie di locandine, in cui si profetizza anche che il rapporto di fiducia, collaudato in anni di vacanze, tra esercente e clienti, possa cosi' perdersi in un futuro prossimo. Riccardo Borgo, infine, sottolinea che il mercato dei balneari "non è chiuso, la concorrenza tra noi è sacrosanta - dichiara - ed è avvenuta con la liberalizzazione delle tariffe".