Roma, 4 agosto 2011 - Sul sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione è possibile interrogare (all’indirizzo http://autoblu.formez.it/ricercaAB2.aspx) il database completo della rilevazione nazionale sul parco autovetture delle pubbliche amministrazioni, voluto dal ministro Renato Brunetta.

All’indagine, si legge nel comunicato del ministero, che è stata realizzata nel periodo 29 marzo-6 giugno 2011 - hanno risposto 5.095 enti, pari al 61,6% delle amministrazioni (8.277) che sono state contattate per l’accreditamento al sistema online. I 2.200 non contattati per il monitoraggio sono in gran parte enti di piccola dimensione e privi di autovetture. I rispondenti rappresentano, in termini di dipendenti, l’85,6% degli addetti complessivi degli enti contattati.

Complessivamente, il parco autovetture a disposizone di enti pubblici centrali e locali è risultato composto da circa 72.000 auto: 2.000 auto “blu blu” destinate agli eletti (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali), 10.000 auto “blu” (di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali) e 60.000 auto “grigie” (senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative). Sono escluse da questa rilevazione sia le circa 50.000 autovetture usate per scopi di sicurezza e difesa personale e nazionale, sia le 16.000 autovetture usate per la polizia municipale e provinciale.

Dalla rilevazione emerge anche che nel 2010 le auto hanno percorso circa 800 milioni di Km. Di questi, il 10% sono stati percorsi dalle auto “blu blu” e “blu” ed il 90% dalle auto “grigie”. Le auto di proprietà sono state utilizzate per il 70% della percorrenza, il rimanente 30% è a carico delle auto a noleggio e/o in affitto. Il parco macchine della PA è composto per il 77,6% di auto in proprietà e dal rimanente 22,4% di auto detenute ad altro titolo. Le auto acquistate in proprietà nel 2010 sono stimate in circa 4.600 vetture a un costo medio - di acquisto o riscatto - di circa 13 mila euro. Solo il 6% del numero di auto acquistate in proprietà sono relativi ad auto "bl blu" e "blu", a conferma dell'orientamento degli enti a privilegiare per tali vetture le altre forme di acquisizione (noleggio, comodato, ecc.). La spesa complessiva stimata per gli acquisti nell'anno, risulta pari a circa 60 milioni di euro ( il 18% di tale cifra è la spesa per auto “blu blu” e “blu”). Tra i nuovi acquisti in proprietà, l’incidenza delle auto “blu blu” e “blu” risulta inferiore a quella media del parco auto, mentre risulta più elevata per le auto acquisite ad altro titolo. C'è dunque un progressivo orientamento, per le auto di rappresentanza, a privilegiare le auto non in proprietà. Il personale dedicato alla gestione del parco auto rappresenta oltre l’1,5% del personale totale in servizio diviso tra gli autisti (che lavorano full time con tale qualifica) e l’altro personale dedicato, anche a tempo parziale. Il numero complessivo stimato di addetti è di circa 35 mila unità (di cui circa 14.000 autisti).

La spesa stimata per il personale nel 2010 è di oltre 1,2 miliardi di euro, di cui quasi 600 milioni di euro per gli autisti. Dal monitoraggio emerge quindi come la spesa di gestione stimata ammonti nel 2010 a circa 350 milioni di euro (escludendo la spesa per auto della polizia locale). Aggiungendo gli ammortamenti del parco auto, i costi di stazionamento e logistica (per circa 300 milioni di euro), il costo totale annuale si avvicina a 650 milioni di euro. La spesa di gestione si ripartisce nel modo seguente: 30% per ratei e canoni, 51% per consumi e 19% per spese non ripartibili (altre spese per mobilità). Rispetto all'anno precedente, la spesa si è ridotta di circa il 2% sul totale, e del 4% quella riferita alle sole auto blu (blu blu e blu). Se si considera l'aumento del costo del carburante (cresciuto nel biennio dell'11%) tale riduzione appare più significativa.

E’ proprio a partire da questa
fotografia puntuale e aggiornata del fenomeno che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato ieri il decreto che per la prima volta dispone le “modalità e limiti di utilizzo delle autovetture di servizio al fine di ridurne numero e costo”. Si tratta di una norma che per la prima punta alla razionalizzazione e alla trasparenza nell’utilizzo di tali autovetture, al contenimento dei costi e al miglioramento complessivo del servizio, anche attraverso l’adozione di modalità innovative di gestione. Si stima che in questo modo nel triennio 2012/2014 si potrà ottenere un risparmio complessivo di circa 900 milioni di euro (240 nella pubblica amministrazione centrale e 660 in quellelocali).

Viene inoltre resa obbligatoria per legge la comunicazione da parte delle amministrazioni centrali e locali su proprietà, noleggio o uso a qualunque titolo delle vetture: con questo provvedimento, il Governo avvia quindi il più grande censimento in materia, collocando l’Italia al primo posto in materia di trasparenza. Grazie a queste misure si stima che dal 2015 in poi sarà conseguito un risparmio annuale di circa 500 milioni di euro.


D’ora in poi, avvertono gli uomini di Brunetta,  nei Ministeri avranno diritto alle auto “blu blu” solamente i ministri, i viceministri e i sottosegretari. Le auto “blu” saranno invece assegnate solo ai i titolari di uffici di gabinetto, di dipartimento e del segretariato generale. Non ne avranno quindi più diritto i direttori generali, i capi degli uffici legislativi e i capi delle segreterie e degli uffici stampa. Grazie a queste misure si prevede pertanto una riduzione di circa il 70% degli attuali beneficiari. Inoltre, nel caso di Enti pubblici non economici avranno diritto all’auto solo i presidenti, mentre saranno esclusi da questo benefit i direttori generali, i componenti dei Consigli di amministrazione e i revisori.