Padova, 6 agosto 2011 - A Cittadella (Padova) e nelle sue frazioni, non potranno essere aperti locali che somministrano kebab o altri cibi d’asporto. Lo ha stabilito la giunta comunale guidata dal sindaco leghista, Massimo Bitonci. Per il primo cittadino che è anche deputato del Carroccio, le motivazioni sono di carattere culturale: il kebab non è una pietanza che rappresenta la tradizione culinaria del Veneto e poi il presunto scarso rispetto delle norme igienico-sanitarie. Nella seduta di giunta sono state poste delle limitazioni alle attività commerciali e artigianali tra Cittadella e le frazioni limitrofe.


Il timore del sindaco leghista e che le attività di somministrazione di kebab possano diventare luogo di ritrovo per “consumatori” di queste pietanze mediorientali come avvenuto a Padova.

La delibera della giunta comunale, in ogni caso, fa riferimento non solo ai kebab, ''ma anche a fast food, takaway e simili'', ed e' stata adottata ''considerate le numerose segnalazioni e lamentele da parte di cittadini e associazioni di categoria sull'insorgere di cattivi e sgradevoli odori che possono essere causati dall'apertura di tali attivita' e che di certo non si addicono ad una citta' con caratteristiche storiche e medioevali qual e' la nostra'', spiega la delibera firmata dal sindaco di Cittadella.

Il divieto è stato deciso anche per ''tutelare e valorizzare il patrimonio storico - monumentale e la qualificazione delle aree del centro abitato del capoluogo e delle frazioni e per evitare l'insorgere di situazioni che possano determinare il degrado urbano o l'insudiciamento sia per le modalita' di consumo, sia per l'abbandono di rifiuti, con conseguente immagine poco decorosa della nostra città'', spiega Bitonci, che fa riferimento anche alla ''Legge Maroni volta a prevenire tra l'altro proprio il degrado del territorio''.


REAZIONI - ‘’Vergognoso’’: cosi’ Abdallah Khezraji, vice presidente della Consulta veneta per l’immigrazione, commenta il provvedimento. ‘’Siamo all’ennesima figuraccia - sottolinea - di certi politici che non fanno altro, producendo stupidaggini, che attirare l’attenzione: vietare il kebab a Cittadella come fosse vietare la pizza a Parigi o a New York. Credo che il sindaco non ha capito ancora che questi strumentalizzazioni - rincara - non fanno altro che dare al kebab una buona pubblicità’’. Ancor piu’ duro il giudizio sul significato politico dell’episodio: ‘’il Veneto sta molto cambiando e con 600.000 immigrati il sindaco ha poco da vietare le cose che piacciono alla gente. La politica deve tornare alla saggezza e alla vera regia".