Roma, 17 settembre 2011 - Nuovi elementi dagli atti giudiziari dell'inchiesta escort della procura di Bari depositata. "Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro". Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, finita anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. "Vedi Marystell - dice Berlusconi - io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori"’.

  

L'AEREO PRESIDENZIALE - Gianpaolo Tarantini propose al premier Silvio Berlusconi - si legge ancora negli atti - "di volare tutti insieme sull’aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in città l’indomani mattina". I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, è costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell’inchiesta, volarono con Gianpi sull’aereo presidenziale.

 

Dice il premier a Tarantini: "Devo purtroppo partire per Milano, perché mi è successo un guaio su là devo essere domani mattina prestissimo e poi l’aereo c’è solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato". "In questo frangente - annota la Guardia di finanza - Tarantini dimostrava di saper trarre il massimo vantaggio anche dalle situazioni apparentemente a lui sfavorevoli". Dice Tarantini al telefono al premier: "Sennò veniamo insieme a lei a Milano (ride)". Rivolgendosi a Marysthell e ad altre donne propone: "Andiamo a Milano, vi va? Con l’aereo con lui"’. Le sue interlocutrici rispondono di sì e Gianpi comunica al Presidente, "va bene, se ci dà mezz’ora, il tempo di fare la valigia, veniamo". Il gruppo giunge effettivamente "con l’aereo presidenziale a Milano" ma - annotano gli investigatori - salta la possibilità di "passare la serata con il presidente Berlusconi". Quindi, Tarantini trascorre la notte in un hotel milanese occupando una camera assieme a Maria Esther Garcia Polanco.

 

LE "ESCHE" - Negli atti è scritto inoltre che il premier Silvio Berlusconi utilizzò Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce "per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare" alla cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. "Che cosa dici - afferma al telefono Berlusconi parlando con Gianpaolo Tarantini - se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?", "magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai?", "così le ragazze sentono che c’è qualcuno che ha il potere di farle lavorare".

 

In una successiva telefonata - annota la Guardia di finanza - "il Presidente era poco equivoco: "... Carlo Rossella, presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai. Sono persone che possono far lavorare chi vogliono... ecco quindi le ragazze hanno l’idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino. L’unico ragazzo sei tu gli altri sono dei vecchietti... però hanno molto potere".

 

LA DIVISA DELLE RAGAZZE - Per entrare nelle residenze del premier le ragazze dovevano non solo essere "giovani ed esili" ma anche avere un abbigliamento preciso, una sorta di ‘divisà. Lo spiega Massimiliano Verdoscia (amico e socio di Giampaolo Tarantini, ndr) a Ioanna Visan, la rumena che ha partecipato a diverse serate, comprese quelle del ‘Bunga Bunga'.

 

Secondo quanto scrive la Guardia di Finanza di Bari in un’informativa agli atti dell’inchiesta escort, Verdoscia "era a conoscenza dell’attività di prostituzione svolta dalla donna". Il 30 settembre del 2008 la contatta e ottiene il suo ok per andare dal premier il giovedì successivo (poi l’incontro salterà): "Eh però mi raccomando eh - dice Verdoscia - fammi fare una bella figura capito?". Ioanna risponde "sì sì, non ti preoccupare". I due si risentono poco dopo e l’uomo le dà, annota la Gdf, "le consuete indicazioni su che tipo di abbigliamento deve indossare e anche come comportarsi".

 

"Quando giovedì vai lì - afferma - eh, mi raccomando, voglio dire...vabbe’...eh tanto ci sarà il mio amico (Tarantini, ndr) che ti accompagna, tranquillo tutto ok, senza nessun tipo di problema...però il look...capello sciolto, il trucco non troppo evidente, capito? Un vestito...un vestito sobrio, nero, che però metta in mostra...insomma...le tue forme...tu come...e poi tu sai il tuo charme quale è. Va bene?".

 

Ioanna sembra preoccupata, perché chiede a Verdoscia se "mi fanno le domande?. Come ti conosco quelle cose lì?". E Massimiliano risponde: "No, no, assolutamente, nessuna domanda, niente, zero, totale, massima riservatezza, niente, va bene". 
 

LE NOTTI DEL PREMIER NELLE INTERCETTAZIONI - "Ho la fila di ragazze..." LEGGI TUTTO

 

L'INTERROGATORIO DI TARANTINI

"Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi ed a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo". Queste le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini rese ai pm di Bari che lo hanno interrogato il 29 luglio 2009. Tarantini inoltre ammette che "il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione perché ho pensato - dice - che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società"’.

 

SABINA BEGAN

"Forse ho presentato io Tarantini a Berlusconi, ma ho fatto tutte le cose pulite e solo per amore", dichiara Sabina Began, in un’intervista a ‘la Repubblicà, nella quale l’attrice, tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Bari sul presunto giro di escort che sarebbe stato gestito dall’imprenditore Giampaolo Tarantini, spiega: "Quando iniziò a circolare la voce che Tarantini facesse uso di droga avvertii subito Silvio e gli chiesi di allontanarlo".

 

Il premier, sottolinea Began, conosciuta anche come ‘l’Ape reginà per la sua fedeltà al Cavaliere "fa un sacco di bene. E fa lavorare tante persone". Spiegando poi che prova disinteresse per le accuse che le vengono rivolte, parlando dei regali che il presidente del Consiglio le avrebbe fatto, Began conclude: "Verrà il momento e spiegherò la casa, i soldi, le cose".

 

Poi L'Ape regina parla delle feste di Arcore in altre due interviste al Fatto quotidiano e al Messaggero: innocenti feste per far piacere a Silvio Berlusconi. “Tutti i giornalisti mi chiamano ma nessuno mi capisce. Io ho organizzato delle feste per fare felice un uomo che amo. L’ho detto a tutti e in tutti i modi” e non c’è stata nessuna induzione alla prostituzione di altre ragazze “io tengo molto a quell’uomo, come potrei assistere ad una cosa del genere”. Per lei nessuna dimora alla Onassis, come dice Tarantini, “non è vero niente” e poi dal centro di Roma “mi sono trasferita”.

 

Insomma “sono innocentissima, o è una colpa adorare il Presidente?” insiste la Began che a proposito delle feste dice che c’erano “trenta ragazze normali. Per lo più accompagnate dai fidanzati”.