Roma, 17 settembre 2011 - Le donne devono "girare": questo è il contenuto di una delle telefonate tra Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore al centro dell’inchiesta della Procura di Bari sulle escort, pubblicate fra gli altri dal quotidiano la Repubblica. "Vedi Gianpaolo - si legge nella trascrizione del quotidiano tratta dagli atti dell’inchiesta - ora al massimo dovremmo averne due a testa. Perché ora voglio che anche tu abbia le tue, se no io mi sento sempre in debito. Tu porta per te e io porto le mie. Poi ce le prestiamo. Insomma, la patonza deve girare".

 

Sui quotidiani che oggi riportano le trascrizioni di telefonate intercettate e dei verbali di interrogatorio agli atti dell’indagine si cerca di far luce sul tema soldi. Sempre Repubblica parla di una telefonata (che risale al 6 settembre 2008) fra Gianpaolo Tarantini, e una delle donne coinvolte nell’indagine, Vanessa Di Meglio, che parlano di una serata trascorsa con il premier. Agli atti dell’inchiesta c’è anche un sms che alle 5,22 del mattino la Di Meglio mandò a Tarantini: "Chi paga? Chiediamo a lui o a te?". Ecco la telefonata successiva. Tarantini: "Com’è andata?". Di Meglio: "Tutto a posto. Le due ragazze sono andate via alle sei. Hanno fatto un bordello. Comunque ho fatto colazione con lui e mi ha fatto un regalo. Le altre due hanno chiesto. Io, niente. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto: ‘Metti questo in borsa’. No guarda, non ti sentire obbligato. E lui: ‘No, mi fa piacere’".

 

In una telefonata del 17 ottobre 2008 fra Berlusconi e Tarantini riportata fra gli altri da Repubblica si allude, secondo gli inquirenti, alla questione dei pagamenti. Berlusconi: "Guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole. Sono foraggiatissime". Agli atti dell’indagine della Procura di Bari gli investigatori commentano: "E’ evidente che si allude al fatto che alle ragazze sia stato dato il necessario e Tarantini non deve sentirsi obbligato a corrispondergli alcunché".

 

Lo stesso tema (i soldi) è trattato sul Corriere della Sera prendendo spunto dai verbali di interrogatorio dell’inchiesta. Maria Teresa De Nicolò, detta Terry, ha raccontato, secondo il resoconto del quotidiano, che "prima di recarci a palazzo Grazioli Tarantini mi ha riconosciuto il gettone di presenza di mille euro. Lui mi ha detto questo: ‘Cerca di restare, se Silvio ti vuole, se Silvio Berlusconi ti vuole, tu ci devi restare’. Allora io gli ho chiesto: ‘E cosa mi dà?’. E lui ha detto: ‘Non ti preoccupare, lui ti darà dei soldi’. ‘Come fai a saperlo?’. ‘Perché lui fa così. Se non te li dà ti accontenterai di questi mille euro, se te li dovesse dare tu questi mille euro me li restituisci’, cosa che non ho fatto".

 

Nel settembre 2008 proprio Terry De Nicolò e altre due ragazze che avevano passano la notte a Palazzo Grazioli, rimasero bloccate nella dimora romana del capo del governo perché all’esterno della struttura c’erano "tantissimi giornalisti" che aspettavano che il Cavaliere uscisse. Lo fa mettere a verbale proprio la De Nicolò il 19 giugno del 2009. La ragazza spiega che quando entrò, assieme ad altri, la prima volta a Palazzo Grazioli, rimase colpita per "la mancanza assoluta di controlli", un fatto questo che "mi ha lasciato scioccata" perché non fu usato neppure un "metal detector".

 

Dopo aver trascorso la notte a Palazzo Grazioli, De Nicolò racconta ai pm baresi di essersi fermata a casa di Berlusconi "fino alle... e non ricordo, le undici, le dieci (del giorno dopo, ndr), perché il problema è che fuori c’erano tantissimi giornalisti, perché quel mattino io ricordo che lui aveva, forse non so, un discorso da fare, quindi era già tutto pienissimo di gente, quindi il problema era poter uscire senza essere visti, è stato veramente un grosso problema, quindi si è dovuto aspettare fino a tardi, che magari i giornalisti andassero via, che però comunque non sono andati via, che li ho visti uscendo (...) io non sapevo di rimanere, non lo sapevo, è stata una cosa improvvisata".

 

VISTO RAPIDO PER TARANTINI - Alla vigilia della partenza per il viaggio ufficiale di Silvio Berlusconi in Cina, nell’ottobre del 2008, la segretaria del premier Marinella riesce a far avere a tempo di record, in cinque ore, un visto per Gianpaolo Tarantini. E’ quanto si legge negli atti della procura di Bari sulle escort portate nelle residenze del premier.


In una intercettazione del 21 ottobre il premier chiama l’imprenditore barese e gli dice ‘’Eccomi Gianpaolo!’’.
 

‘’Presidente, buonasera - lo saluta Tarantini - la volevo ringraziare perche’ Marinella e’ stata superlativa, praticamente oggi siamo riusciti ad avere il visto in 5 ore...’’.
 

Nell’informativa non si precisa di che visto si tratti.
 

‘’Benissimo - replica Berlusconi - va bene... allora partiamo domani sera’’.
 

La telefonata poi prosegue per organizzare una cena con ragazze a palazzo Grazioli.
Del viaggio in Cina Berlusconi parla anche in una precedente conversazione con Tarantini del 5 ottobre 2008. I due parlano di alcuni incontri da organizzare.

Tarantini propone: ‘’Facciamo mercoledi’ questa cosa col Bagaglino e poi il giorno dopo facciamo con Manuela’’.
 

Berlusconi: Ecco, magari facciamo cosi! Vediamo un po’ se io sono...perche’ io c’ho tanti impegni internazionali, parto a destra...adesso vado in America....
 

Tarantini: Uhm...
 

Berlusconi: Poi devo andare a Pechino... sono messo malissimo!

Tarantini: Bellissima! Io la’ vorrei venire, Presidente...
 

Berlusconi: Poi a Bruxelles...
 

Tarantini: Uhm! Berlusconi: Va bene, possiamo combinare!

 

Della auspicata trasferta a Pechino con Silvio Berlusconi, Gianpi ne parla anche all’imprenditore Enrico Intini, quello che vuole entrare nelle societa’ di Finmeccanica.

La telefonata e’ del 17 ottobre 2008 e Tarantini chiede ad Intini se ha qualche ‘aggancio’ in Cina. ‘’Tu a Pechino c’hai qualcuno che conosci...perche’ io vado la settimana prossima 4 giorni con lui la’ perche’ lui ha il G7...G14...non so che cazzo ha...e mi vuole portare insieme...volevo qualcuno introdotto per organizzare una serata...una cena...perche’ lui ha detto che si rompe i c... a fare le cose...quelle ufficiali...formali che stanno la’’’.
 

 

CHIARA: IL PREMIER DISSE 'CHIODO SCACCIA CHIODO' - Chiara Guicciardi racconta a Gianpaolo Tarantini, in una intercettazione telefonica agli atti dell’inchiesta di Bari, che era ‘’tesa’’ la sera tra il 19 e il 20 febbraio 2009 quando ha passato la notte con Silvio Berlusconi. Il premier, secondo quanto riferisce Chiara a Gianpi, le chiese perche’. 

‘’Lui mi ha detto: ‘..te e’ da un po’ che non fai l’amore!’, ho detto: ‘cacchio sono due mesi’, allora mi ha chiesto del mio fidanzato, ‘no guarda la storia e’ finita pero’ non so come fare a dirglielo’, lui mi ha detto, ‘beh, chiodo scaccia chiodo, meglio del Presidente chi c’e’!’, anzi poi mi ha detto: ‘meglio del primo ministro, no anzi il Presidente del G8 e’ piu’ importante’. E’ il numero uno, ma veramente...’’.

Chiara, rispondendo a Tarantini, spiega: ‘’si’ si’ abbiam dormito li’ insieme, che ridere mi abbracciava...abbiam fatto delle risate, stamattina mi ha fatto morire dal ridere abbiamo fatto colazione insieme, mi ha fatto 2/3 gag che stavo male...e’ il numero uno comunque, e’ il numero uno’’.

Gianpi le chiede: Ti ha raccontato le cinque regole dell’amore?

Chiara: si’ ah le racconta a tutte? Io pensavo che me le avesse raccontate a me perche’...perche’... ti dico... io

Tarantini: no, tu tienitele per te pero’ e’ il suo cavallo di battaglia

Chiara: eh, ma immagino...come tutte le barzellette...tutte le solite cose...ma figurati mica sono scema.

Tra le battute quella che le ha fatto quando Chiara si e’ proposta di fargli dei massaggi per il mal di schiena: ‘’mi ha detto, no topina non ho i soldi...allora gli ho detto, vabbe’ lo faccio gratis’’.

La ragazza e’ rimasta comunque soddisfatta dell’incontro: ‘’lui con me e’ molto molto dolce...alla fine e’ andata bene insomma...mi ha fatto tremila complimenti...un gentiluomo non c’e’ niente da fare...poi lascia stare che lo fa con tutte che lo dice a tutte...pero’ l’ha detto, capisci!’’.

La stessa Guicciardi, interrogata dai pm di Bari, ha spiegato che alcune ragazze reclutate da Tarantini per trascorrere nel gennaio 2009 qualche giorno nella villa di Berlusconi a Porto Rotondo, raggiunsero la Sardegna con un aereo messo a disposizione da Mediaset. La donna spiega di aver conosciuto Gianpi nella primavera del 2008 tramite Raffaella Zardo e che a gennaio 2009 la invito’ ‘’ad andare in Sardegna a Villa Certosa. Io accettai tale invito e raggiunsi in treno Roma e da li’ poi mi recai, insieme a Tarantini, in Sardegna a bordo di un aereo privato Mediaset’’.

A villa Certosa ‘’c’era tanta gente - prosegue il racconto di Chiara - ci fu il saluto del presidente che ci porto’ a visitare la villa. In serata partecipai ad una cena e allo spettacolo che ne segui’, ero imbarazzata tanto che Berlusconi cerco’ di tranquillizzarmi. La festa duro’ fino a tardi dopodiche’ io mi ritirai da sola nella mia stanza’’.

Berlusconi, dice, l’ho rivisto ‘’in altre tre o quattro occasioni, tutte a Roma a palazzo Grazioli, ad eccezione di una avvenuta sempre a Roma in occasione del suo compleanno, festeggiato alla Casina Valadier. In particolare al termine di una cena, a cui sono intervenuta su richiesta e invito di Silvio Berlusconi e alla quale io ho allargato l’invito a Gianpaolo, ho trascorso la notte in compagnia del presidente del Consiglio, ma su richiesta di quest’ultimo’’.