Roma, 23 settembre 2011 - “Il ministro della Salute ha fatto auting, è risultato positivo al test come del resto il 12% della popolazione, ma non si sta curando, non ne ha bisogno. Le persone positive - spiega Giovanni Rezza, esperto di malattie infettive, a margine di un incontro sui casi di Tbc - se hanno infezione latente, non sono a loro volta contagiose e non devono curarsi, a meno che in rari casi, sviluppino dei sintomi”.

Rezza ha rassicurato che l’Italia resta un paese a bassa incidenza di tubercolosi. Tornando ‘al caso’ Fazio, ha precisato: “Facendo il medico puo’ essere stato facilmente contagiato nei reparti. Ma c’e’ un rischio, di essere contagiati a livello di comunita’ anche se nella stragrande maggioranza dei casi questo rischio non si traduce assolutamente in malattia”.

 “Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e’ in contatto diretto con i genitori coinvolti nel caso Tbc al Gemelli - spiega ancora Rezza - La prossima settimana il sito del ministero sarà aggiornato e ci saranno le risposte alle domande che le famiglie” coinvolte nella vicenda “hanno posto. Inoltre, Fazio si e’ impegnato affinche’, per i bimbi che stanno assumendo i farmaci, le vitamine necessarie a evitare complicanze siano date gratuitamente”.

“Il ministero - ha precisato Rezza - non e’ direttamente coinvolto nella questione, di competenza primaria della Regione. Se ci sono state delle carenze, inoltre, saranno le indagini della Procura a chiarirlo. Ma il dicastero deve far si’ che eventi del genere non si ripetano piu’ e per questo presto modifichera’ le linee guida sulla tubercolosi”, ha concluso.