Roma, 3 ottobre 2011- Nella notte tra lunedi' e martedi' i giovani militanti romani de La Destra di Francesco Storace hanno effettuato un blitz dimostrativo dinnanzi alle cinque sedi di Equitalia della Capitale. 'Armati' di locandine e volantini, hanno 'chiuso' le entrate principali circondandole con nastri di recinzione e apponendovi degli striscioni molto significativi riportanti il seguente slogan: 'Boicotta Equitalia, strozzino legalizzato'.

A darne notizia, in una nota, sono stati Roberto Buonasorte, consigliere regionale del Lazio, e Gianluigi Limido, segretario romano di Gioventu' italiana con La Destra. "La nostra battaglia contro Equitalia continua e anzi si rafforza dopo le ultimissime modifiche apportate alla finanziaria che hanno permesso all'Agenzie delle entrate di affilarle le armi - dicono - Da sabato scorso, infatti, le cartelle esattoriali sui mancati pagamenti Irpef, Ires, Irap e Iva relativi ai periodi d'imposta 2007, 2008 e 2009 diventeranno immediatamente esecutive gia' dopo 60 giorni dalla notifica. Non vogliamo di certo favorire gli evasori poiche' la nostra e' una battaglia di vera giustizia sociale: ridurre sul lastrico famiglie, artigiani, piccole e medie imprese non puo' e non deve essere la soluzione per risolvere il problema delle casse dello Stato e degli Enti pubblici".

 "La Destra- concludono Buonasorte e Limido- ha introdotto nelle Istituzioni il Mutuo Sociale per dare la possibilita' a tutti di possedere la casa di proprieta'; non puo' di certo rimanere immobile di fronte a chi ora vuole pignorarla senza dare al cittadino la possibilita' di difendersi".

Le nuove procedure di riscossione che il governo ha garantito all’Agenzia delle entrate e a Equitalia, puntano a raggiungere nel 2012 quota 13 miliardi di euro rispetto agli 11 miliardi previsti per il 2011.

Si tratta soltanto del 10,4 per cento il 10,4 per cento dell’evasione accertata e comprende multe, bollo e altri ammennicoli fiscali.

Sino a due giorni fa, in caso di mancato pagamento, l’Agenzia delle entrate preparava la cartella esattoriale, poi passava la pratica a Equitalia che notificava l’inizio della fase esecutiva al contribuente che  aveva 60 giorni per pagare o fare ricorso. Tempo medio della procedura: 15-18 mesi, al netto dei ricorsi.

 

Adesso scatta l“accertamento esecutivo”: non appena la cartella dell’Agenzia delle entrate viene emessa, contando anche i giorni che ci mette la posta a consegnarla all'interessato, decorrono  i 60 giorni di tempo per il contribuente. Al giorno n.61, la pratica è esecutiva. A quel punto Equitalia, contemplando i tempi di esame del ricorso, il tempo medio di chisuura della pratica scende a otto mesi.

Se il contribuente decide di fare ricorso, dovrà comunque versare entro i famosi 60 giorni un terzo dell’importo contestato. Equitalia può  agire in via discrezionale e preventiva nel caso esistano “fondati motivi” di ritenere in pericolo “il positivo esito della riscossione”: dall’ipoteca sulla casa del presunto evasore, al pignoramento dei suoi conti correnti fino alla ganasce fiscali per i veicoli.