Roma, 5 ottobre 2011 - Amanda Knox è arrivata a Seattle ieri sera, accolta come un`eroina. Le prime parole che ha pronunciato in pubblico, in una conferenza stampa all`aeroporto, sono state “mi ricordano di parlare in inglese perché ho dei problemi a farlo”.

 

Un`ora dopo essere scesa dal volo British Airways 49 da Londra, alle 16.30 locali (l`una e mezza di stamattina in Italia), ha parlato per un paio di minuti di fronte a 150 giornalisti: “Sono sommersa dalle emozioni. Guardavo dall`aereo e sembrava che niente fosse vero”. Commossa, piangendo a tratti, ha concluso il suo breve intervento dicendo “per me è importante dire grazie a tutti quelli che mi hanno creduto, che mi hanno difeso e sostenuto la mia famiglia”.

 

Dopo di lei ha parlato la madre Edda Mellas: “Non riusciremo mai a ringraziare tutti uno per uno, questo è l`unico modo che abbiamo di dire grazie”, seguita dall`ex marito e padre di Amanda, Curt Knox: “Non ce l`avremmo mai fatta senza tutti voi che ci avete sostenuto”.

 

L`arrivo di Amanda è stato un vero evento cittadino, anche in una metropoli come Seattle. Le tv locali hanno dedicato dirette all`evento dopo aver coperto in maniera capillare il processo d`appello che l`ha vista assolta, e le tv americane e straniere (compresa la Rai, con l`inviata del Tg2 Manuela Moreno intervistata dal maggiore giornale locale, il Seattle Times) erano presenti in forze.

 

Negozi e luoghi pubblici espongono cartelli che dicono “Welcome home Amanda!”, bentornata a casa. “Abbiamo seguito tutti da vicino la sua storia e il suo viaggio”, ha detto al Seattle Times Dinah Brein, direttrice dell`Admiral Theater, che esponeva il benvenuto ad Amanda sulla locandina.

 

I passeggeri che erano sul volo da Londra con Amanda e la famiglia hanno raccontato che i Knox erano sul ponte superiore del Boeing 747, in business class. A bordo c`erano diversi giornalisti, che però l`equipaggio ha individuato e tenuto lontano dal ponte superiore bloccando la scaletta interna. L`equipaggio ha poi detto alla stampa che Knox e la famiglia sono stati fatti scendere prima degli altri passeggeri e portati alla dogana separatamente con un camioncino. Quanto al luogo dove si trova ora la figlia, Curt Knox, intercettato dai cronisti di fronte a casa sua nel quartiere di West Seattle, è stato secco: “Vi garantisco, non la troverete”.

 

Vietti: giù le mani dalla magistratura - La sentenza d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher non va strumentalizzata politicamente: a lanciare il monito è stato il vicepresidente del Csm Michele Vietti, ospite di Radio1 Rai. “Il sistema - ha osservato - prevede tre gradi di giudizio, e all’interno di questo sistema avvengono le inevitabili correzioni. Non credo sia uno scandalo che la Corte d’appello abbia preso una decisione diversa dal primo grado. Se questo dovesse scandalizzare non vedo a cosa servirebbe l’appello”.

 

“Mi stupisce - ha aggiunto Vietti - sentir parlare di errori giudiziari. Gli errori giudiziari sono quelli in cui si appalesano colpe da parte del magistrato, qui sino a prova contraria stiamo parlando di valutazioni, sempre opinabili, soprattuto quando la sentenze si fondano su perizie molto sofisticate di carattere tecnico-scientifico che mutando, ovviamente, possono mutare le valutazioni da parte del collegio e quindi la valutazione definitiva del giudizio. In questo caso si tratta di una diversa valutazione delle prove quindi una diversa valutazione delle responsabilità degli imputati. Valutazione che potrebbe ancora mutare in sede di Cassazione, quindi inviterei tutti a essere prudenti, a non scatenare un tifo da stadio e attendere fiduciosi gli esiti definitivi.

 

All’intervistatore che gli ha chiesto se si riferisse ai commenti del segretario del Pdl Angelino Alfano, Vietti ha risposto: “Non faccio riferimento in particolare a nessuno ma credo sia bene non innestare su questa vicenda polemiche di natura politica nei confronti della magistratura, soprattutto in termini generici”.