Roma, 11 novembre 2011 - Peggio che ai concorsi da vigile urbano, con stivaloni e paletta per inestimabile traguardo. Al Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza), l'organismo di coordinamento dei nostri servizi segreti, una simile partecipazione non se l'aspettavano. Per 250 posti da 007, necessari a rimpolpare gli organici dello stesso Dis, ma soprattutto di Aisi (Agenzia italiana per la sicurezza interna) e Aise (Agenzia italiana per la sicurezza esterna), hanno risposto in 16.000. Inviando curricula di ogni ordine e grado, dai quali saranno selezionati i futuri 'quadri' dei servizi segreti.

 

AGENTI IN ARRIVO - "Stiamo concludendo le prime assunzioni" ha comunicato ieri il prefetto Gianni De Gennaro, direttore del Dis, alla presentazione del master di II livello in "Intelligenza economica" dell'università di Tor Vergata. E la novità - come ha detto De Gennaro a Italia Oggi - è che un contratto arriverà anche per 15 universitari presegnalati dagli atenei di appartenenza "nell'ambito di un percorso di collaborazione avviato tre anni fa con 26 università italiane". Trasformate in luogo di reclutamento, come Oxford e gli altri più prestigiosi atenei inglesi sono sempre stati vivaio degli 007 britannici e le migliori università americane il più rilevante bacino della Cia.

 

FORTE TURN OVER - Che tanta partecipazione dipenda dalla crisi del mercato del lavoro, soprattutto per i profili intellettuali, o da sincera adesione alla missione richiesta, è una questione di interesse relativo (seppur nazionale). Il numero dei candidati è davvero impressionante e impegnerà il Dis in una severa selezione. Perché i nostri servizi segreti hanno bisogno di forze fresche e con 78 milioni in più a bilancio stanziati dal governo nel 2010 sarebbe imperdonabile sbagliare assunzioni nel biennio di uscita pensionistica 2010-2012 in cui 550 dipendenti con 57 anni di età e 40 anni di servizio (spesso stimato) attaccheranno la barba finta al chiodo. Un turn over di rilievo da contemperare con ruoli aggiornati e funzioni appropriate a un'intelligence ad alto tasso di contemporaneità.

 

CYBERDIFESA - I nuovi 007 non saranno primariamente operativi da campo. I profili indicati nel bando - analista d'intelligence e network manager - sottolineano la ricerca di impenitenti 'smanettoni', armati di computer e mouse, con surplus di competenza nelle materie da setacciare. "Ci sono due nuove grandi sfide per l'intelligence - ha spiegato De Gennaro -: la sicurezza economica e la difesa dello spazio cibernetico. E il mondo accademico è un meraviglioso serbatoio di risorse". Avanti, allora. Fino alla duecentocinquantesima scrivania. Il fascino della spia e quello del posto pubblico possono serenamente convivere.