Roma, 20 novembre 2011 - TRE ARRESTI e quattro indagati eccellenti. Il terremoto Enav ha fatto sussultare i palazzi del potere con i provvedimenti decisi dalla Procura di Roma titolare dell’inchiesta sugli appalti.
Le tre misure cautelari eseguite ieri mattina hanno portato in carcere due persone e agli arresti domiciliari l’amministratore delegato Enav, Guido Pugliesi accusato di finanziamento illecito ai partiti. Gli arrestati sono il commercialista Marco Iannilli e il dirigente dell’azienda Selex, Manlio Fiore.Entrambi sono accusati di frode fiscale. Indagato anche Lorenzo Borgogni, responsabile relazioni esterne di Finmeccanica, dimissionario. Per lui il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip ha detto no.


Iscritti da tempo nel registro indagati l’ingegner Marina Grossi, alla guida di Selex, e suo marito Pierfrancesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica. Eseguite diverse perquisizioni.
I filoni sono diversi e variegati e — secondo il gip Anna Maria Fattori — i fatti sono stati «commessi in un contesto criminale assai ampio, solo in parte raggiunto dalle investigazioni».
 

Le accuse rivolte a Pugliesi fanno perno sulle rivelazioni dell’imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della Print System che avrebbe detto ai pm d’aver versato 200mila euro in contanti al segretario amministrativo dell’Udc, Giuseppe Naro. E, in un’intervista a Report ha aggiunto: «Pago tangenti dal 2007. In tutto sei milioni a manager e politici»

LA DAZIONE si sarebbe concretizzata in un incontro nella sede romana dell’Udc in via Due Macelli. A questo incontro Di Lernia sarebbe stato accompagnato da Pugliesi. I legali di Pugliesi — che non negano l’appuntamento — smentiscono che sia avvenuta qualsiasi dazione. L’incontro, al contrario, sarebbe servito per pensare a un possibile futuro aiuto all’Udc — con fondi dichiarati — che poi non sarebbe mai avvenuto. Per i difensori, inoltre, Di Lernia è «del tutto inattendibile». Anche Naro è indagato per illecito finanziamento. Nelle ricostruzioni di Di Lernia si parla dei rapporti Selex-Finmeccanica-Enav. La Selex avrebbe girato appalti Enav a società amiche in cambio di sovraffaturazioni per accantonare fondi. Un meccanismo nel quale avrebbe avuto un ruolo di primo piano il consulente Finmeccanica Lorenzo Cola. Da mesi quest’ultimo collabora col magistrato. Proprio Cola, secondo Di Lerna, avrebbe chiesto di finanziare «l’articolazione politica di un partito», ovvero l’Officina delle libertà, attraverso il segretario dell’onorevole Aldo Brancher.
Sempre Cola avrebbe convinto Di Lerna a comperare, ad un prezzo che i pm ritengono esagerato, la barca di Marco Milanese, già indagato per altre vicende, ed ex collaboratore di Tremonti.
Corposo il capitolo sulle fatturazioni ritenute false. Relativamente a Marco Iannilli, commercialista e dominus di Arc Trade srl, si parla di 850mila euro. Per Manlio Fiore, dirigente Selex, si fa riferimento a tre fatture (2009- 2010) per 1.100.000 euro.