Torino, 23 novembre 2011 - Quattordici ordinanze di custodia cautelare (di cui 13 in carcere), 170 perquisizioni, 54 società coinvolte in Piemonte, Liguria, Lombardia, Lazio e Campania. E’ il bilancio della mega operazione che da alcune ore vede impegnati 300 uomini e donne della Guardia di finanza di Torino. Coordinate della locale procura, le Fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo piemontese hanno smantellato un’associazione a delinquere dedita, attraverso artificiose compravendite immobiliari e sotto la guida di spregiudicati imprenditori e professionisti, alla commissione di gravi reati tributari e fallimentari.

“Alla base del sistema fraudolento - spiegano gli investigatori - un giro di false fatturazioni per 100 milioni di euro, società fittizie, ‘teste di legno’ e perizie gonfiate, che hanno consentito di occultare al fisco redditi per 27 milioni di euro e di evadere l’Iva per 15 milioni. Il tutto finalizzato per lo più all’accesso a ingenti finanziamenti e mutui di banche e società di leasing, in parte intascati e monetizzati dai membri dell’organizzazione”.

L’intervento della Guardia di finanza ha anche l’obiettivo di “aggredire sul piano patrimoniale gli organizzatori del disegno criminoso, attraverso il sequestro preventivo di beni e valori equivalenti all’evasione perpetrata”.

In particolare, si sta procedendo al sequestro, per un controvalore pari a 10 milioni di euro, del palazzo sede del “Liceo Francese” a Torino, in corso Casale, nella disponibilità di una società immobiliare riconducibile ad uno dei principali indagati e di oggetti di antiquariato trovati nell’appartamento di uno degli arrestati.

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare anche tre commercialisti, di cui uno già coinvolto nel “crac Aiazzone”.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali sono emersi episodi di corruzione che hanno portato all’arresto di un imprenditore piemontese e di un dirigente dell’Agenzia delle Entrate di Torino.