Venezia, 13 dicembre 2011 - Uno spritz tira l’altro. Ma gli incassi non risultano tutti uguali di fronte al fisco. “Blitz Spritz Replay”: questo il nome dell’operazione di controllo simultaneo su bar ed esercizi commerciali specializzati in spritz e aperitivi, condotta dall’Agenzia delle Entrate in tutto il Veneto uno degli scorsi venerdì che ha portato incassi superiori fino al 229% rispetto all’ordinario.

L’operazione è stata condotta mediante il cosiddetto ‘presidio di cassa’, cioè la presenza nei locali dei funzionari delle Entrate fino a orario di chiusura al fine di rilevare l’incasso reale della serata, per poterlo comparare con quelli registrati dagli stessi esercizi nei weekend precedenti.

I risultati sono eclatanti. La media regionale dello scostamento degli incassi di venerdì 2 dicembre rispetto a quello dei venerdì precedenti è del 38% a livello regionale. Il complessivo regionale, tuttavia, nasconde le grandi discrepanze che si osservano tra le diverse province e che oscillano dal 7% di Belluno al 92% di Venezia.
 

Ancora più evidente la differenza tra singoli esercenti.Se infatti si registrano anche casi in cui l’incasso della serata in cui sono avvenuti i controlli è stato inferiore a quello dichiarato nei weekend precedenti, si toccano, per alcuni, punte superiori al 100% rispetto a quanto normalmente dichiarato: come nel caso del 229% in più per un bar della zona di Venezia o il 149% di un locale di Rovigo.

Cifre percentuali che diventano ancora più significative se considerate in termini monetari assoluti. Infatti, se la media degli incassi in Veneto per quel venerdì è di 1726,235 euro, con uno scostamento rispetto al dichiarato nei venerdì precedenti di 393 euro, si può arrivare alla media di 790 euro di presunti incassi non dichiarati in provincia di Venezia o a 771 euro di Padova.

Ma per i singoli esercenti si raggiungono valori monetari e percentuali ben più alte: 1851 euro di scostamento in un bar di Venezia (165%), 2146 euro a Rovigo (136%) e 1567 euro (142%) a Verona. Cifre importanti, soprattutto se messe in relazione al giro d’affari complessivo, con degli scostamenti presunti che possono oscillare tra i 40 mila e i 200 mila euro di incassi non dichiarati all’anno e punte fino a 250 mila euro in provincia di Venezia.