Isola del Giglio (Grosseto), 14 gennaio 2012 - La Procura della Repubblica di Grosseto ha convalidato l’arresto per Francesco Schettino, e ne ha disposto il trasferimento nel carcere del capoluogo maremmano. Il comandante della nave Costa Concordia è accusato di omicidio colposo plurimo, abbandono della nave, naufragio e anche di essersi avvicinato all’Isola del Giglio con una manovra “maldestra”.  L’udienza di convalida dell’arresto dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì prossimi.

Il comandante della Costa Concordia non è stato quindi ancora sentito dai magistrati: lo ha detto alla stampa il suo legale Bruno Leporatti. “Non c’è stato l’interrogatorio, il comandante non è stato sentito. Stiamo aspettando che il Gip fissi la data dell’interrogatorio di garanzia. Ogni valutazione potrà essere fatta solo in quella sede” ha aggiunto l’avvocato.

DUE PERSONE INDIVIDUATE - Due sopravvissuti al naufragio della Costa Concordia sarebbero stati individuati dai vigili del fuoco all’interno della nave. I due (un uomo e una donna) hanno risposto ai soccorritori ma non sono ancora stati raggiunti: sarebbero infatti due ponti al di sotto di dove sono ora i vigili del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale).
 

RECUPERATA LA SCATOLA NERA - I sommozzatori della Capitaneria di Porto hanno recuperato nel tardo pomeriggio la scatola nera della nave Costa Concordia, incagliatasi ieri sera all’Isola del Giglio (Grosseto).

La nave è stata posta sotto sequestro “come atto dovuto”, ha dichiarato il procuratore di Grosseto Francesco Verusio, e “sarà importante valutare quanto potrà emergere dalla scatola nera”. Il procuratore ha anche aggiunto che “stiamo verificando i motivi di un passaggio così vicino alla costa dell’isola”. Secondo l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti la nave è passata non a metà distanza tra l’isola e Porto Santo Stefano, ma troppo vicina al porto del Giglio. Risulta indagato anche il primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio. Verranno sentiti come testimoni i marinai della nave.

PAFFETTI: MOLTI MORTI - "Sicuramente ci sono molti morti, a me hanno detto più o meno una quarantina, più o meno, però è una cosa ancora da definire. Il dato certo è che sono decine poi che siano 40, 39, 35 o di più non si sa". Con la voce sensibilmente commossa il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti, riferisce il tragico bilancio del naufragio della Costa Concordia vicino all'Isola del Giglio. "Mi hanno messo in preallarme - ha raccontato - mi hanno detto che ci dovrebbe essere un numero elevato di morti, perché i vigili del fuoco hanno fatto questo primo sopralluogo e mi hanno chiesto la possibilità di usare il Palazzetto dello Sport, ma ancora non abbiamo conferma, quindi non è detto che che sia questo il punto di raccolta dei cadaveri".

PREFETTO GROSSETO: NON CI RISULTANO DECINE DI MORTI - “Non ci risultano”. Così il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, ha smentito la notizia circolata nelle ultime ore sulle decine di vittime che sarebbero ancora all’interno della Costa Concordia all’Isola del Giglio. “Stiamo continuando a cercare i dispersi - ha proseguito il prefetto - in particolare stiamo facendo il lavoro di controllo e confronto tra gli elenchi che Costa Crociere ci ha fornito e quelli di identificazione dei viaggiatori in nostro possesso. Si tratta - ha concluso - di un lavoro certosino, ma crediamo di concluderlo in serata”. Il prefetto, infine, ha sottolineato che il lavoro dei sommozzatori è già cominciato e ha precisato che nessuna denuncia di scomparsa è giunta finora nella sala operativa allestita presso la Protezione civile di Grosseto.
 

IL BILANCIO PROVVISORIO: 60 FERITI, DI CUI 2 GRAVI - Il bilancio provvisorio è di tre morti per annegamento. Sono 60 i feriti, di cui due gravi e 26 già dimessi in giornata. E’ quanto spiega in una nota l’unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi. Nella nota si ribadisce quanto già detto dal prefetto, ovvero che ‘’dopo una serie di verifiche e controlli incrociati, al momento ci risultano i seguenti numeri: 4.232 sono le persone imbarcate sulla nave secondo l’elenco fornitoci da Costa Crociere. Ci risultano censite, fino ad ora, un totale di 4.191 persone, transitate dal centro e identificate a Porto Santo Stefano. La differenza e’, quindi, di 41 unita’. Non e’ detto, tuttavia, che si tratti di dispersi: stiamo lavorando per verificare ogni eventualità". L’unita’ di crisi presso la Protezione civile della Provincia, si spiega infine ‘’rimane aperta’’. "E' stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire". Queste le drammatiche testimonianze dei naufraghi.

La nave da crociera era partita da Civitavecchia circa due ore e mezza prima dell'incidente per il tour 'Profumo di agrumi' che avrebbe toccato i porti di Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari e Palermo. I passeggeri sono a cena quando si avverte un forte boato e si succedono diversi black out: l'imbarcazione si inclina e si scatena il panico. Urla e l’invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe "per precauzione".

All’inizio sembra che tutto si possa concludere senza gravi conseguenze e solo tanta paura, ma, durante l’evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura, mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. "A bordo c'era panico anche tra i membri dell'equipaggio. Molti stranieri. Non sapevano esattamente cosa fare neanche loro", ha riferito Yuri Selvaggi, uno dei viaggiatori in vacanza con la famiglia.

"Le procedure di sicurezza previste in questi casi sono state eseguite nei tempi corretti", ha spiegato il direttore generale della Compagnia, Gianni Onorato, per il quale "corretta" è stata anche "la decisione del comandante di evacuare la nave quando ha ritenuto che ci fossero le condizioni di sicurezza". "La repentina" inclinazione della nave, però, "ha reso complicate le procedure di evacuazione", ha aggiunto Onorato sottolineando che "in 64 anni di storia è il momento più tragico per Costa Crociere, siamo costernati".

A chiarire la dinamica dell'incidente e cosa non abbia funzionato nel corso dell'evacuazione saranno due inchieste: una amministrativa della Capitaneria di porto, l'altra della procura di Grosseto che ha aperto un fascicolo per naufragio, disastro e omicidio colposo. Le indagini dovranno stabilire se si è trattato di un errore umano o di avaria degli apparati elettronici.

Secondo alcuni passeggeri la nave sarebbe stata fuori rotta di alcune miglia, intanto è stato ascoltato il comandante della Concordia Francesco Schettino. "Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi", ha spiegato l'ufficiale.

Oltre 3mila persone sono già state evacuate dall'isola del Giglio, dove sono stati prestati i primi soccorsi dalla popolazione locale, e trasportati sulla terraferma. Alitalia ha messo a disposizione tutti i posti disponibili per il rientro dei croceristi nei paesi di origine.