Roma, 19 gennaio 2012 - "E' pronto il programma per cominciare lo svuotamento del carburante dai serbatoi, che però è condizionato dalle operazioni per il recupero dei dispersi: le operazioni non possono cominciare, prima che siano completate le altre". E' quanto ricorda il ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, intervenendo al programma Rai ‘Radio anch’io' sulla vicenda del naufragio della nave Costa ‘Concordia’ davanti all’isola del Giglio.

"Il programma - spiega {{WIKILINK}}Clini{{/WIKILINK}} - prevede lo svuotamento progressivo dei serbatoi, ognuno dei quali deve essere ‘approcciato' separatamente dagli altri: il programma si dovrebbe completare non prima di due settimane dalla data di inizio e naturalmente speriamo che le condizioni climatiche rimangano almeno tali da non compromettere la posizione attuale della nave; altrimenti, il piano dovrebbe essere rivisto a seconda del suo posizionamento".

Clini assicura che "sono già attive tutte le misure per contenere eventuali perdite di carburante o di altri liquidi che possano rappresentare un pericolo per l’ambiente. Stiamo all’erta e siamo pronti per far partire le operazioni e, allo stesso tempo, siamo pronti a riconsiderare il programma, qualora la situazione meteo-climatica dovesse precipitare".

LE CONDIZIONI METEO - Il ministro è intervenuto anche a 'Mattino Cinque', sottolineando che le sue preoccupazioni  sono collegate all’andamento delle condizioni meteo: "Non sono per niente tranquillo perchè quello che stiamo facendo dipende fortemente dalle condizioni meteo-climatiche; se le condizioni dovessero cambiare, potrebbe essere difficile realizzare il programma che abbiamo predisposto; abbiamo tempi molto stretti. Mi auguro che tutto quello che abbiamo programmato possa essere sufficiente, ma devo dire che siamo appesi alle condizioni climatiche e stiamo con il fiato sospeso perchè, qualora la nave dovesse spostarsi, subire dei danni, o i serbatoi dovessero rompersi, rischiamo veramente molto".

"Il tipo di carburante contenuto nella nave - ha proseguito Clini - potrebbe, da un lato, compromettere il fondo del mare, in quella zona in particolare, e, dall’altro lato, potrebbe costituire una specie di film, che impedisce la diffusione della luce solare nella profondità del mare e, di conseguenza, diventerebbe la causa della morte della vita nel sistema marino in quella zona".

IPOTESI IMBRAGATURA - Il pericolo di inabissamento di Costa Concordia potrebbe essere scongiurato da una sorta di imbragatura dello scafo fissata agli scogli. E’, questa, un’ipotesi allo studio dei tecnici per evitare che a causa dell’aumento del vento e della forza del mare la nave possa scivolare nell’orrido. Nei prossimi giorni è atteso l’arrivo dei carabinieri del Ris.

SI PENSA AL DOPPIO SCAFO PER LE CROCIERE - E’ stato "predisposto il decreto" che "sarà approvato domani” sullo stato di emergenza per il Giglio, ha annunciato Clini, nell’aula del Senato, durante la sua informativa. "In attesa di questo provvedimento è stata già adottata dalla capitaneria di porto la delibera per la dichiarazione dello stato di emergenza locale, che è già attiva", ha aggiunto ed ha sottolineato: "Ancorché non previsto dalla normativa internazionale, che applica la sicurezza del doppio scafo alle navi che trasportano prodotti petroliferi, in considerazione della rilevante quantità di combustibili e olii stivati nelle navi da crociera, stiamo valutando la possibilità di predisporre una norma per adottare misure precauzionali in tutte quelle navi in cui il tonnellaggio richieda uno stoccaggio di combustibile oltre un certo limite".

Clini, durante l'informativa, ha anche annunciato un "decreto sulle rotte a rischio". Il provvedimento, un decreto interministeriale che domani sarà solo illustrato al Consiglio dei Ministri durante la discussione generale sull’emergenza Giglio, che prevede inoltre l’adozione dello Stato di emergenza, fa riferimento a una legge "già esistente" (la 51 del 2001), secondo la quale "va fatto un decreto interministeriale" (all’art.5 comma 2).

Pertanto,ha sottolineato il ministro, si tratta di un intervento "più flessibile di un decreto legge" perché immediatamente e completamente esecutivo. I ministeri coinvolti sono quello dei Trasporti e quello dell’Ambiente. Essenzialmente, ha osservato poi Clini, la norma "individua le competenze delle Capitanerie di Porto" (si parla di linee guida) e offre "indicazioni e criteri" sulla navigazione, "non necessariamente la rotta".  "E’ una possibilità - ha rilevato Clini - che esiste da 10 anni. Ora la applichiamo per la prima volta". L’obiettivo è di "prevenire danni in zone particolarmente vulnerabili e sensibili". Inoltre alcune misure dovrebbero riguardare l’ Arcipelago Toscano e la Laguna di Venezia, che sono ritenuti "i primi due punti critici di questa situazione".