Roma, 23 gennaio 2012 - Nel 2011 la Guardia di finanza impegnata nel contrasto all’evasione fiscale ha individuato redditi non dichiarati per oltre 50 miliardi di euro e Iva evasa per oltre 8 miliardi di euro.

Sono stati 12mila i soggetti denunciati, principalmente per aver utilizzato o emesso fatture false (1.981 violazioni), per non aver versato l’Iva (402 casi), per aver omesso la dichiarazione dei redditi (2.000 violazioni) o aver distrutto od occultato la contabilità (oltre 2.000 casi). Ai responsabili di reati fiscali sono stati sequestrati immediatamente oltre 902 milioni di euro.

Rilevante l’attività di contrasto alle cosiddette ‘frodi carosello’ che ha portato alla scoperta di quasi 2 miliardi di Iva evasa mentre sono 12.676 i lavoratori ‘in nero’ (di cui oltre 2.500 extracomunitari) scovati.

Sempre più elevato lo standard di qualità dei controlli: i verbali delle Fiamme gialle, nel 96% dei casi, sono stati integralmente recepiti dall’Agenzia delle Entrate per il successivo accertamento. In aumento anche i casi di coloro che aderiscono spontaneamente ai rilievi mossi dai verificatori del Corpo, consentendo l’immediata riscossione degli importi relativi al 10% dei verbali.

FONDI ALL'ESTERO  - Sempre piu’ efficace l’attività di contrasto della Guardia di finanza sul fronte dell’evasione fiscale internazionale: nel 2011 i redditi non dichiarati scoperti ammontano a circa 11 miliardi di euro. A finire sotto la lente delle Fiamme gialle sono stati soprattutto i trasferimenti ‘di comodo’ delle residenze di persone e società nei paradisi fiscali e lo spostamento all’estero di capitali per non pagare le tasse in Italia.

7.500 GLI EVASORI TOTALI  - Settemilacinquecento evasori totali che avevano occultato redditi per oltre 21 miliardi di euro. E’ la “scoperta” fatta nel corso del 2011 dagli investigatori della Guardia di finanza impegnati a indagare su “imprese e lavoratori autonomi sconosciuti al fisco perché non presentano le dichiarazioni annuali” (il cosiddetto “sommerso d’azienda”).