Milano, 27 gennaio 2012 - I legali di Silvio Berlusconi hanno depositato in cancelleria la dichiarazione di ricusazione dei giudici del processo Mills. {{WIKILINK}}Ghedini {{/WIKILINK}}e Longo lamentano la revoca di testimoni della difesa già citati e spiegano che i giudici, fissando la prescrizione al 14 febbraio contemporaneamente alla revoca dei testi, hanno anticipato il giudizio.

Per Ghedini e Longo quella della Cassazione a sezioni unite sulla prescrizione può essere al massimo una buona indicazione, ma non può rappresentare la verità assoluta dal momento che il processo in corso non è un giudizio di rinvio ma un processo autonomo nel merito.

VIETTI: "GIUSTO ACCELERARE PER ARRIVARE A UNA SENTENZA". SCOPPIA LA POLEMICA - “Il processo per sua natura deve arrivare a decisione nel merito”. Il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, intervistato per “A Ciascuno il Suo” di Radio 24, definisce “giusto” accelerare un processo, per arrivare a sentenza, tema dell’ultimo scontro all’interno del processo Mills. Le dichiarazioni di Vietti scatenano la reazione del Pdl. Per Gasparri "le sue parole sono sconcertanti e certamente non sono compatibili con la delicata funzione che dovrebbe svolgere". Alfano parla di "scivolone politico", la Gelmini definisce le affermazioni del vicepresidente del Csm "di gravità inaudita".

Alla luce della bufera sollevatasi, Vietti in serata precisa che le sue valutazioni sono da considerarsi non riferite specificatamente sul processo Mills a carico dell’ex Premier Silvio Berlusconi ma, in generale, sull’istituto della prescrizione.

Una nota del Csm chiarisce che “Le sue considerazioni generali di politica giudiziaria in materia di prescrizione (di cui, peraltro, si è ampiamente parlato in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario) sono state impropriamente collegate con un singolo processo, in relazione al quale ogni determinazione è invece ovviamente rimessa solo alle parti e al giudice”.

LE PAROLE DI VIETTI - “Finché la legge non è cambiata - dice Vietti enll'intervista a Radio 24 - le difese approfittano della normativa esistente, ma bisogna evitare situazioni paradossali in cui prescrizioni così ridotte esasperano strategie processuali, tutte volte solo ad allungare i tempi, in modo da riuscire ad acchiappare la prescrizione”.

Nell’intervista, Vietti ricorda come nel “processo vanno equilibrati in modo saggio e accorto tutti gli interessi, non solo quello dell’imputato”. Il vicepresidente del Csm ritorna sulla sua proposta di congelare la prescrizione, che “non può essere un incentivo premiale per l’imputato più bravo a sfruttare le pieghe dei riti processuali, per evitare che si arrivi alla decisione. Questo determina l’abuso del processo”.