Vigevano (Pavia), 14 febbraio 2012 - Trenta giorni di reclusione e 1.400 euro di multa (convertiti in una pena pecuniaria complessiva di 2.540 euro), oltre all’interdizione dei pubblici uffici. E' questa la pena inflitta ad Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi, per detenzione di video pedopornografico. La condanna per l’interdizione dai pubblici uffici, per Stasi, si riferisce "in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonche’ da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori".

L’ex bocconiano, assolto in primo e in secondo grado dall’accusa di aver ucciso la fidanzata trovata senza vita il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco, era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini anche in tenera età, ma rinviato a giudizio per il solo reato di detenzione di video proibiti.

La difesa, rappresentata in aula dal professor Angelo Giarda e dall'avvocato Giulio Colli, aveva ribadito davanti al giudice l'innocenza di Alberto sostenendo che i file pedopornografici (in tutto 17 sequenze di video) erano finiti per errore (e subito cancellati) sul pc del giovane durante lo scaricamento massivo di circa 5.000 file pornografici. I video proibiti insomma, secondo la difesa, erano solo un ''evento accidentale'' e comunque non erano mai stati né condivisi né tantomeno archiviati. Il giudice monocratico, però, non è stato dello stesso parere.