NAPOLI, 18 febbraio 2012 - Un mese fa poteva essere un caso, per quanto orribile:60 carcasse di cani lasciate, come in un cimitero-discarica, nell'alveo di un fiume a Marigliano. Ma ora ci risiamo: a distanza di poco più di trenta giorni, sempre nello stesso posto, sono stati ritrovati altri cinquanta cadaveri di poveri animali.

Lo denuncia il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che racconta: "Lo scenario raccapricciante è purtroppo lo stesso della precedente mattanza - spiega - Uguale anche la modalità di soppressione di questi poveri animali che dopo essere stati barbaramente uccisi sono stati rinchiusi in buste di plastica nera abbandonate nei pressi dell’alveo".

Sempre secondo gli ambientalisti, non c'è da stupirsi che la raccapricciante mattanza si sia ripetuta: "Ci sono  diverse ragioni: l’Alveo Frezza a Marigliano resta un luogo isolato e sicuro per i criminali dove poter sversare ogni cosa: dai rifiuti tossici ai cadaveri di animali. Il secondo è che non è stato fatto nulla di concreto per fermare la mattanza che anzi continua in modo addirittura spregiudicato e spavaldo".
 

"Non ci resta che autorganizzarci e presidiare da soli il territorio contro questa ennesima strage di animali indifesi di cui ad oggi non sappiamo né la genesi né gli autori", concludono i Verdi.