Roma, 21 febbraio 2012 - Ritardi nella nutrizione per via parenterale alla donna ricoverata al Pronto soccorso dell’Umberto I, per la quale non risulta sia stato chiesto un posto letto in una struttura idonea. Lo rende noto un comunicato del ministero della Salute, che pubblica i molti rilievi critici degli ispettori inviati al Policlinico dal ministro Balduzzi. Gli ispettori inviati dal Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma hanno acquisito la documentazione clinica relativa alla paziente in questione e altra documentazione che permette di avere un quadro della situazione. Il Rapporto - si legge nel comunicato - è stato consegnato nel tardo pomeriggio al Ministro della Salute.

La paziente è giunta al Pronto Soccorso, inviata dall’ambulatorio di Neurologia, con codice giallo, ma dopo circa due ore è stato modificato in codice rosso. Sono stati effettuati diversi esami e controlli. Il contenimento degli arti superiori è avvenuto previa richiesta ai familiari, così come le tre trasfusioni, con il consenso del marito. Il contenimento è stato preferito alla sedazione che avrebbe reso impossibile la valutazione delle condizioni cliniche.

Elementi critici riscontrati dagli ispettori: 1) La nutrizione per via parenterale è iniziata troppo tardi. 2) Dall’esame della cartella clinica non risultano richieste di posto letto per trasferimento della paziente in struttura idonea.

Altri elementi critici sulla struttura, individuati dal Rapporto:

1) L’organizzazione del Pronto Soccorso e dell’unità operativa di Medicina d’urgenza appare non adeguata alla diversa tipologia di pazienti presenti.
2) Gli spazi per l’assistenza risultano essere insufficienti per il numero di pazienti presenti con una situazione di sovraffollamento, in particolare nell’area cosiddetta "piazzetta". Qui c’è un numero eccessivo di pazienti su barelle, senza distinzioni per età e sesso.
3) Manca nel Pronto Soccorso il controllo informatizzato sulla disponibilità di posti letto, nelle strutture del Policlinico stesso.
4) Non c’è una figura di coordinamento che sia in grado di governare i flussi in ingresso ed in uscita.
5) Non sono stati consegnati né protocolli né procedure.
6) L’attività di Medicina d’urgenza adiacente all’area del Pronto Soccorso, appare poco coordinata ed integrata con quella del Pronto Soccorso.
7) Manca un sistema che permetta di effettuare il monitoraggio 24 ore su 24 della disponibilità dei posti letto.
8) E’ assente una procedura per la gestione dell’iperafflusso al Pronto Soccorso, tenuto conto anche che alcune situazioni tendono a ripetersi.
9) Manca una strategia che preveda il trasferimento in altre strutture sanitarie.
10) Dalla verifica delle diagnosi dei pazienti effettuate nelle ultime 24 ore, risultano numerosi pazienti che non dovevano essere lì, cioè in condizioni inappropriate per l’accesso al Pronto Soccorso.

Il Rapporto contiene due proposte: 1) Attivare l’area di osservazione breve intensiva; 2) E’ necessaria una governance aziendale più vicina ai bisogni assistenziali, anche con incremento del personale medico e infermieristico. Il Rapporto infine definisce elemento positivo il fatto che nel Pronto Soccorso esiste un ambulatorio di Medicina Generale per 12 ore al giorno, ma rileva che esso dovrebbe essere maggiormente utilizzato, favorendo la visita dei casi lievi.

SOSPESO DIRIGENTE DIPARTIMENTO DEA - Il direttore generale del policlinico Umberto I, Antonio Capparelli, ha disposto un provvedimento di sospensione dalle funzioni per 90 giorni del direttore del Dea (Dipartimento emergenza e accettazione), Claudio Modini, e del coordinatore dell’area medica Dea, Giuliano Bertazzoni". Lo riporta una nota della Regione Lazio diffusa al termine del vertice fra il governatore Renata Polverini e i direttore generale degli ospedali capitolini sede di Pronto soccorso. La Regione rende noto inoltre che il provvedimento sarà trasmesso per quanto di competenza al rettore della Sapienza, Luigi Frati. "Con successivo provvedimento - aggiunge la Regione Lazio - si procederà alla nomina per la durata di 90 giorni di un dirigente medico responsabile di struttura complessa dipendente del Servizio sanitario regionale con funzioni di coordinatore del Dea del Policlinico Umberto I di Roma".

FURIOSO IL DIRIGENTE - "E’ una decisione ingiusta che andrà motivata. Ho sempre fatto tutto quello che era il mio dovere". Così il direttore del Dea dell’Umberto I, Claudio Modini, ha commentato la sospensione dalle sue funzioni disposta dal dg Capparelli. "Ho provato a sentire Capparelli - ha aggiunto - ma è irraggiungibile". "Parlerò di certo con il rettore Frati - ha aggiunto Modini -. E’ stata una clamorosa ingiustizia, io ho messo la faccia e il nome a difesa del mio ospedale - ha concluso - ma non ho sentito lo stesso impegno da parte di altri".

RENATA POLVERINI - "Il direttore generale Capparelli ha preso questo provvedimento perché ha ritenuto che dal punto di vista organizzativo c’erano stati problemi". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, al termine della riunione con i dirigenti della sanità romana, commentando la sospensione dalle funzioni di due dirigenti. Il provvedimento è venuto dopo il caso della malata di Alzheimer tenuta quattro giorni legata a una barella nel pronto soccorso dell’ospedale.
"Io ho sempre detto - ha proseguito Polverini - che la paziente è stata curata bene. Sicuramente una paziente in quelle condizioni e con quella patologia doveva essere spostata in un luogo più degno. La responsabilità - ha concluso - è del direttore e prendo atto del suo provvedimento".