Milano, 13 marzo 2012 - A MARZO il salasso in busta paga delle addizionali Irpef regionali e comunali, in aprile un probabile incremento delle bollette dell’elettricità, a giugno il conto dell’Ici travestita da Imu, nei prossimi mesi il possibile aumento dell’Irap e di molte altre tasse locali e per finire, a ottobre, la mazzata di due punti percentuali di Iva in più.


È LA stangata che (decisa dalle manovre di Berlusconi e poi dal decreto ‘Salva Italia’ di Monti) si sta abbattendo quest’anno sulle nostre tasche. Un conto che, messo insieme tutto (compresi i 16 euro in più al mese per fare due pieni all’auto) costerà secondo le associazioni dei consumatori 3.160 euro a famiglia. Ma se si aggiunge l’impatto dei rialzi delle aliquote Iva in autunno (dal 21 al 23% quella ordinaria, già aumentata d’un punto lo scorso settembre, e dal 10 al 12% quella intermedia per un costo stimato tra i 550 e i 700 euro) si arriverebbe a sfiorare i 4mila euro.
La ‘via Crucis’ delle tasse, la cui pressione complessiva secondo la Cgia di Mestre rischia quest’anno di salire dal 42,5% del 2011 al primato del 45%, la stiamo già percorrendo con lo stipendio tagliato. E la soffriremo ancora di più con il ‘cedolino’ di marzo. A febbraio abbiamo pagato l’acconto del 30% per le addizionali regionali del 2012 e questo mese il conguaglio ‘regionale’ per il 2011 e l’acconto (sempre il 30%) per le addizionali comunali.
Le addizionali c’erano anche prima ma sono diventate molto più pesanti. Le Regioni hanno applicato retroattivamente al 2011 l’aumento dell’aliquota Irpef fissata dallo Stato dello 0,33%, dallo 0,9 all’1,23%, per un incasso di 2,2 miliardi. Alcune Regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche) però, anche in base agli scaglioni di reddito, hanno previsto aliquote massime fino all’1,73% e in quelle con bilanci della Sanità fuori linea (Calabria, Campania, Molise) siamo al 2,03%. In media, secondo la Uil servizio politiche regionali, l’aumento dell’addizionale peserà per 76 euro a contribuente (152 nel biennio e 371 a famiglia). Per le addizionali Irpef comunali, invece, l’aggravio è stimato in circa 58 euro ma potrebbe andare peggio.
Tremonti la scorsa estate le aveva sbloccate permettendo di alzarle fino allo 0,8% sul reddito. E oltre 300 Comuni (tra cui Chieti, Brescia, Bergamo, Ferrara, Parma, Pesaro, Urbino) hanno già varato gli aumenti Irpef. In alcuni casi insieme con l’applicazione di tariffe più alte o massime dell’Imu. O intervenendo solo sulla nuova Ici come a Bologna, Firenze, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Reggio Emilia e Rovigo, colpendo soprattutto le secondo case. Per un conto che il 16 giugno, sempre secondo la Uil, sarà in media di 83 euro in più sulla prima casa e di 96 sulla seconda.


MA LE stangate non finiscono qui. Le imprese del Centro-Nord, avverte la Cgia di Mestre, rischiano una mazzata di 3,5 miliardi, se le Regioni aumenteranno di un punto l’Irap. Ma potrebbero rincarare anche bollo auto, tasse per lo studio, tributi ambientali (Tefa), la Tosap e tariffe dei rifiuti. Così, a ottobre, quando scatterà il rincaro dell’Iva, forse lo sentiremo meno perché in tasca di soldi da spendere ne avremo ben pochi!

DOPPIO AUMENTO IVA

L’aumento dell’Iva dal 20 al 21% scattato a settembre ha pesato sulle famiglie fino a 150 euro. Il Governo pensa di spostare una parte della tassazione dai redditi delle persone (Irpef) ai consumi (Iva): il primo ottobre l’aliquota del 21% passerebbe al 23%. Impatto sulle famiglie: da 400 a 600 euro.

SALASSO IRPEF IMU

Da marzo si comincerà a pagare il 30% di acconto dell’addizionale comunale. L’aliquota base dell’addizionale regionale è stata portata da 0,9% a 1,23% ma i governatori potranno aumentarla all’1,73%. La Uil stima un rincaro medio a famiglia di 420 euro. E a giugno ci sarà anche la prima rata dell’Imu.

RINCARO DELL'ENERGIA

Nel primo trimestre del 2012 il gas è salito del 2,7% ma potrebbe diminuire nel prossimo trimestre. L’Autorità dell’energia stima infatti un calo delle tariffe tra lo 0,5% e lo 0,7%. Mentre per l’elettricità, che è già salita del 4,9%, si prevedono nuovi rincari dovuti al petrolio e gli oneri relativi alle rinnovabili.
 

 

di Achille Perego