Bari, 16 marzo 2012 - Il sindaco di Bari nell'occhio del ciclone dopo la bufera giudiziaria di DEC, impresa che controllava il sistema di appalti di alcune grandi opere nel capoluogo pugliese. Il primo cittadino Michele Emiliano, del Pd, ha parlato oggi chiedendo "scusa a Bari che non può essere rappresentata come una città che ha un sindaco che si fa comprare con qualche spigola e una bottiglia di champagne". Scuse, ma nessun accenno a possibili dimissioni: "Resto al mio posto".

Negli atti istruttori di richiesta di arresto degli indagati erano emerse la vicinanza tra esponenti della giunta, lo stesso sindaco e gli imprenditori Daniele e Gerardo De Gennaro, titolari della DEC. Gerardo era anche consigliere regionale del Pd. 

"HO SBAGLIATO" - Secondo Emiliano il suo “errore principale è quello di non aver tenuto distinta la politica dall’imprenditoria" e, per quanto riguarda i numerosi doni ricevuti negli anni dalla famiglia De Gennaro "dovevo riportare tutto indietro al mittente", ha detto il sindaco.

Il primo cittadino ha tenuto però a sottolineare come per l’unica grande opera della amministrazione vinta dalla Dec di Degennaro e cioè il Centro Direzionale del quartiere San Paolo, "non ci fu mai nessuna agevolazione sull’aggiudicazione".

"Non so se ho delle giustificazioni e non le voglio dare", ha aggiunto Emiliano. "Sto pagando in questi giorni un prezzo sufficiente".

"MA  RESTO AL MIO POSTO"  - Emiliano conclude: "Ora resterò qui con maturità e con la determinazione di un uomo di 52 anni che ha dedicato quasi tuta la sua vita, con gioia al servizio dello Stato prima da magistrato e oggi da sindaco”.