Roma, 11 aprile 2012 - Una perizia per chiarire cause della morte e decorso sanitario di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre del 2009 nel padiglione penitenziario dell’ospedale Sandro Pertini. I giudici della III corte d’assise di Roma conferiranno incarico al collegio esperti, che dovrà esser nominato, il 9 maggio prossimo. La decisione del collegio, presieduto da Evelina Canale, è arrivata alla chiusura del dibattimento. Sotto processo ci sono 12 persone, tra cui 6 agenti di polizia penitenziaria, tre medici e tre infermieri.

L’avvocato Gaetano Scalise, difensore del primario del primario del ‘Pertini’ Enrico Fierro, ha spiegato: “Apprezzo il provvedimento della Corte perché dimostra come la consulenza del pm sia franata di fronte alle critiche dei consulenti di parte dimostrando così che era già fondata la richiesta presentata in sede di udienza preliminare. Confidiamo nell’equilibrio del collegio di periti che verrà nominato, con la speranza che questo sia costituito non solo da medici legali ma anche da clinici”.

LA SORELLA: IL FALLIMENTO DEI CONSULENTI DEI PM - "La corte ha predisposto oggi perizia per accertare le cause della morte di Stefano. Questo è il fallimento dei consulenti dei pubblici ministeri. Noi lo avevamo già detto un anno fa in udienza preliminare”. Così ha detto Ilaria Cucchi in merito alla decisione dei giudici della III corte d’assise che hanno disposto una perizia per chiarire le cause del decesso del fratello. “C’è tanta amarezza per l’atteggiamento dei pm nei confronti di coloro che hanno causato la morte di Stefano. Però ho fiducia in questa corte e nella giustizia”.