Bari, 11 aprile 2012 - Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, è indagato per concorso in abuso d’ufficio per aver favorito la nomina di un primario.

A renderlo noto lo stesso Vendola che ha poi dato la sua versione in una conferenza stampa convocata d’urgenza. Il leader di Sel ha ricevuto un avviso di conclusione indagini di un’inchiesta sul concorso per primario di chirurgia toracica all’ospedale S. Paolo di Bari e gli si addebita di aver favorito la nomina del professore Sardelli con la contestazione di concorso in abuso d’ufficio. A tirare in ballo Vendola, un memoriale di ‘Lady Asl’, Lea Cosentino, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria di Bari, coinvolta negli scandali che hanno travolto la sanità pugliese. Così il leader di Sel a proposito della Cosentino: "E' una persona che ha motivi di rancore nei miei confronti, è la principale protagonista delle inchieste di malasanità, io l'ho licenziata all'inzio del suo coinvolgimento nelle vicenda".

L’inchiesta è condotta dai pm Desiree Digeronimo, Marcello Quercia e dal procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno.

“ASSOLUTAMENTE SERENO" - "Mi dichiaro assolutamente sereno, come sempre in passato - ha esordito Vendola-. Perché ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza".

"Questa mattina - ha raccontato il leader di Sel - ho ricevuto dalle mani di alcuni finanzieri l’avviso di conclusione delle indagini su un filone d’inchiesta che riguarda il concorso per primario di chirurgia toracica nell’ospedale S. Paolo di Bari che è stato vinto dal professore Paolo Sardelli e mi si addebita di aver favorito la sua nomina. Questa accusa - ha precisato ancora Vendola-  nasce soltanto dalle dichiarazioni di Lea Cosentino  che asserisce che all’origine di questa mia interferenza ci sarebbe la mia amicizia con Sardelli, elemento già da questi smentito mesi fa”. Il leader di Sel afferma di aver conosciuto Sardelli "per essere una vera promessa della scienza medica".

"A questo concorso - precisa Vendola - come a tutti  i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore".