Pescara, 14 aprile 2012 - Problemi per l’ambulanza che ha soccorso Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto dopo un infarto durante il match con il Pescara. Il mezzo è stato bloccato per qualche minuto da un’auto dei vigili urbani che ostacolava l’ingresso al campo. Attimi concitati: per rimuovere il mezzo è stato rotto un vetro.

Proprio su questa vicenda il Comune di Pescara ha fatto sapere che avvierà un’indagine interna e collaborerà con l’autorità giudiziaria per fare massima chiarezza. Nel frattempo, il comandante dei Vigili Urani di Pescara, Carlo Maggitti, dichiara: "Che ci fosse la nostra macchina è evidente dalle foto che vedo, ma da quello che leggo è altrettanto evidente che purtroppo non sarebbe cambiato nulla se non ci fosse stata".

Prosegue Maggitti: "Stiamo facendo un'indagine per vedere cosa è successo e verificare eventuali responsabilità, ma non abbiamo ancora notizie in merito".

IL PORTIERE DEL PESCARA - Il primo a rilasciare qualche dichiarazioni, tra le lacrime, è stato il portiere del Pescara, Luca Anania. "E’ una tragedia, credetemi, non so veramente cosa dire", ha detto il giocatore fuori dal pronto soccorso dell'ospedale civile di Pescara.

"All’inizio non avevamo ben capito la gravità della situazione - ha detto ancora Anania -. Io, tra l’altro, mi trovavo dalla parte opposta e sono subito corso verso la metà campo del Livorno, dove era caduto a terra Morosini. Ci sono stati momenti di grande confusione e mi è sembrato di capire che c'è stato anche qualche attimo di ritardo nei soccorsi, perché ci hanno detto che l’ambulanza non poteva entrare sul terreno di gioco perché l’ingresso era ostruito da un’altra macchina. Alcuni miei compagni hanno portato la barella a mano fino all’ambulanza".

L'A.D. DEL PESCARA - "L’ambulanza in ritardo? Non so, ma so che l’ingresso in campo era ostruito da una vettura", ha invece dichiarato l’a.d. del Pescara, Danilo Iannascoli. "Stiamo vivendo un dramma - ha proseguito il dirigente della squadra ospite - Morosini è caduto, ha provato a rialzarsi ma è ricaduto. Il nostro massaggiatore si è reso conto del dramma. Stiamo vivendo un dramma".

IL MEDICO CHE LO HA SOCCORSO - L'ingresso ritardato dell'ambulanza, tuttavia, non avrebbe influito sulle sorti di Morosini perché, come ha sottolineato il cardiologo Paloscia che per primo è intervenuto per rianimarlo, "un minuto in più o un minuto in meno nei soccorsi non sarebbe servito a nulla. Il cuore si è fermato e non ha più ripreso a battere. Abbiamo infatti provato a rianimarlo in ogni modo per un’ora e mezza, ma tutto è stato inutile".