Pescara, 15 aprile 2012 - L’agente responsabile di aver parcheggiato l’automobile che ha ostacolato l’ingresso dell’ambulanza in campo durante i soccorsi a Piermario Morosini "è preoccupatissimo, è rimasto malissimo ed è quasi in stato di choc’’. Lo riferisce il comandante della Polizia municipale di Pescara, Carlo Maggitti.

Maggitti ha sottolineato che si tratta di "un bravo ragazzo, rimasto profondamente colpito in relazione alla paura che una sua distrazione possa essere stata concausa di quanto accaduto’’.

"Mi risulta che l’auto del vigile sia arrivata solo 10’ prima del tragico fatto, cioè a partita iniziata, e che insieme al nostro mezzo nell’area vietata ci fossero altre due auto di forze di polizia, che poi sono state tolte subito prima dell’accaduto’’. Così il comandante dei Vigili urbani di Pescara Carlo Maggitti ha risposto alla domanda se fosse vero che gli steward del Pescara Calcio avessero chiesto al vigile di non parcheggiare in quell'area.

Entrando nel concreto Maggitti ha detto di sentire "per la prima volta la storia degli steward che avrebbero chiesto di non parcheggiare in quel luogo’’. Maggitti però, difendendo il suo collega, ha poi sottolineato che ‘’qui si sta quasi tratteggiando un mostro, mentre c’è un giovane che è morto in modo drammatico: è necessario distinguere una leggerezza rispetto ad una morte’’.

Il vigile "è uno dei miei 160 collaboratori - aggiunge Maggitti - ed era lì per servizio come tanti altri. Mi ha garantito che ieri, per la prima volta, l’automobile è stata parcheggiata in quel punto. Probabilmente ha avuto un attimo di distrazione e leggerezza ed ora sta molto male per questo’’. Sul fronte dell’indagine interna per accertare eventuali responsabilità, il comandante afferma che ‘’si stanno completando le ultime verifiche e poi valuteremo’’.

"E’ fondamentale accertare i fatti, prima di dar vita ad una caccia all’uomo. Altrimenti, così - conclude Maggitti - si fa male a due persone: una che purtroppo non c’e’ più e un’altra a cui stiamo dando addosso’’. In mattinata il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha però insistito sul fatto che l’indagine interna sarà inflessibile e che le sanzioni saranno tutte quelle ipotizzabili, dalla sospensione al licenziamento.