Roma, 24 febbraio 2012 - "Mi domando se ci siano cittadini di Serie A e di Serie B". Nei giorni del lutto per la morte di {{WIKILINK}}Piermario Morosini{{/WIKILINK}}, si leva una voce di una donna che otto anni fa, come Anna Vavassori, la fidanzata del giocatore del Livorno, ha perso la persona amata.  Ma per Adele Parrillo, vedova di Stefano Rolla, il documentarista morto nella strage di Nassiriya nel 2003, il trattamento fu assai diverso.

La donna fu allontanata a suo tempo dalle celebrazioni funebri perché non sposata, ma semplice convivente. La Parrillo ora si chiede come mai, invece, alla compagna di Morosini sia stato addirittura concesso di effettuare il riconoscimento della salma del calciatore.

LE PAROLE DELLA PARRILLO - "Non è passato molto tempo da una delle ultime notizie che riguardano diritti negati ai conviventi, che ci hanno fatto gridare all’’ennesima vergogna’ - afferma la Parrillo -: parlo della vicenda della compagna di vita di Walter Bonatti, Rossana Podesà, allontanata dal reparto di rianimazione dove il suo uomo stava morendo. Cacciata via come un’estranea perché  non era una ‘moglie regolare’, non era parente, quindi non titolare di diritti", nonostante i due convivessero da 30 anni.

"Sono ormai otto anni che il 12 novembre, nel giorno della memoria dei caduti di Nassiriya - copntinua la vedova - si esclude la compagna di uno di loro, si ignora come una cosa di nessun conto, un fastidio, una vergogna. Ogni qualvolta si commemora il caduto civile Stefano Rolla si taglia via un pezzo integrante della sua vita, la compagna che lui si era scelto".

"Ma questa è l’Italia delle leggi che riconoscono diritti ai conviventi dei parlamentari - prosegue la Parrillo - diritti che negano ai cittadini. E’ l’Italia dove, nel 2007, per assicurare una pensione alla compagna di un militare in coma profondo, fu celebrato un matrimonio in articulo mortis, dando validità giuridica a una norma del codice canonico, in uno Stato che dovrebbe essere laico. Ora, tornando al caso in apertura - il riconoscimento della salma di Morosini - mi chiedo: ma se assistere un compagno in ospedale per un convivente non è un diritto, come può esserlo effettuare addirittura il riconoscimento di un morto con cui non si aveva alcun grado di parentela? E’ tutto normale? O ci troviamo ancora una volta - conclude - di fronte a un caso di cittadini di serie A e cittadini di serie B?"