Napoli, 24 aprile 2012 - Il presidente e a.d. di Finmeccanica Giuseppe Orsi è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti alla Lega. L’ipotesi di reato, a quanto si è appreso, è di corruzione internazionale e riciclaggio.

L'INCHIESTA DI NAPOLI - L’iscrizione di Giuseppe Orsi nel registro degli indagati, stando a quanto si è appreso, è un atto dovuto in questa fase dell’inchiesta che mira a verificare le dichiarazioni di Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica. L’ex dirigente, più volte ascoltato in questi mesi dai pm napoletani titolari del fascicolo (i sostituti Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio), ha raccontato di aver appreso di una presunta tangente che sarebbe stata pagata alla Lega nord in relazione a un’operazione, datata 2010, per la fornitura da parte di una società del gruppo, la Augusta Westland (al tempo guidata da Orsi e del gruppo Finmeccanica), di dodici elicotteri in India.

Per verificare le dichiarazioni di Borgogni, i pm hanno disposto perquisizioni a Lugano, in Svizzera, nella casa e negli uffici di Guido Haschke, esperto di affari internazionali e consulente nell’affare in questione. Haschke, iscritto nel registro degli indagati, è stato ascoltato ieri dai magistrati su rogatoria internazionale. L’esito delle perquisizioni e i documenti sequestrati lasciano ipotizzare possibili ulteriori nuovi sviluppi dell’inchiesta.

CACCIA AL SECONDO MEDIATORE - Gli inquirenti napoletani sono al lavoro per identificare un secondo mediatore che, secondo le dichiarazioni rese da Lorenzo Borgogni, avrebbe preso parte all’affare degli elicotteri in India per la Agusta Westland. Secondo l’ipotesi accusatoria nata dalle dichiarazioni di Borgogni e in attesa di riscontri investigativi, i costi di mediazione sarebbero stati gonfiati di circa dieci milioni di euro, somma che sarebbe servita per pagare tangenti.

E’ sempre Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, a riferire ai magistrati che le mazzette sarebbero state destinate alla Lega nord, che però smentisce di aver mai preso soldi. Intanto anche le autorità di Nuova Delhi si sono attivate per fare chiarezza sulla vicenda.

ORSI AL TG1 - Il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica ai microfoni del Tg1 afferma: "Non ho mai pagato nessuna somma illegale né alla Lega né ad alcun altro. Durante tutto il periodo di amministratore delegato di AgustaWestland o di Finmeccanica non mi è mai capitato di pagare alcunchè di illegale".

FINMECCANICA: "MAI VERSATO TANGENTI ALLA LEGA" - Finmeccanica, dal canto suo, ha diffuso una nota ufficiale dichiarando di non aver mai versato tangenti alla Lega Nord. ''Con riferimento agli articoli pubblicati oggi sugli organi di stampa, e con particolare riguardo a presunte tangenti corrisposte da Finmeccanica alla Lega Nord, che sarebbero state originate da una gara vinta da AgustaWestland in India, si precisa quanto segue: nè AgustaWestland nè Finmeccanica hanno corrisposto alcuna tangente alla Lega Nord - ha scritto infatti la società - . AgustaWestland non ha commesso alcun tipo di irregolarità, nè pagato commissioni di alcun genere per la vendita di elicotteri AW101 al governo indiano, come una recente indagine del ministero della Difesa indiano ha confermato".

"Lorenzo Borgogni - ha sottolinea ancora Finmeccanica - le cui dichiarazioni ‘per sentito dire’ sembrano essere alla base delle iniziative giudiziarie, ha lasciato Finmeccanica su richiesta della società. Le ‘consulenze’ per milioni di euro ammesse da Borgogni, pagate anche da fornitori di Finmeccanica, erano in palese contrasto con il codice etico di Finmeccanica". Il gruppo, quindi, "ha dato incarico ai propri legali di valutare, in relazione alle dichiarazioni di Borgogni, le azioni ritenute necessarie alla tutela dei propri diritti e al ristoro dei gravi danni subiti e subendi".

BOSSI: "TANGENTI? PENSO PROPRIO DI NO" - "Penso proprio di no, non può essere, io non ho mai sentito cose del genere". Lo ha detto Umberto Bossi rispondendo, a margine di un comizio elettorale a Como, ad una domanda sull’ipotesi che siano state pagate tangenti alla Lega da Finmeccanica. "Lì di solito lavorava Giorgetti, che è un pretino", ha aggiunto Bossi riferendosi al segretario della Lega lombarda e ricordando che in passato aveva rifiutato del denaro dal banchiere Giampiero Fiorani. "Di Giorgetti - ha assicurato il presidente della Lega - sono ultrasicuro, se gli davano le tangenti lui gliele portava indietro".