Roma, 25 aprile 2012 - Sono cominciate con la deposizione di una corona d'alloro davanti alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano da parte del presidente Giorgio Napolitano (FOTO) le celebrazioni per la Festa della Liberazione. Il capo dello Stato è stato accompagnato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, e dai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini. Presenti alla cerimonia anche numerose autorità.

All’arrivo Napolitano è stato salutato dai picchetti d’onore dei Carabinieri, della Marina, dell’Esercito, dell’Aeronautica e della Guardia di Finanza. Schierati ai lati della scalinata del Vittoriano in alta uniforme i corazzieri. Prima di deporre la corona d’alloro il presidente della Repubblica ha reso omaggio ai reparti militari schierati sul piazzale antistante l’Altare della Patria.

VISITA A PESARO - Dopo la deposizione della corona d'alloro, il presidente della Repubblica è andato a Pesaro per partecipare a una cerimonia pubblica in occasione del 25 Aprile (FOTO). Qui Napolitano ha difeso i partiti invitandoli però al rinnovamento. "I partiti facciano la propria parte, si rinnovino per non dare fiato alla cieca sfiducia contro i partiti e a qualche demagogo di turno - ha detto il capo del Quirinale -. Occorre impegnarsi perché dove si è creato del marcio venga estirpato, perché i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo" (VIDEO).

"Nulla ha potuto e può sostituire il ruolo dei partiti nel rapporto con le istituzioni democratiche", ha proseguito Napolitano nel lungo discorso dedicato al ruolo della politica che deve "rigenerasi". "La politica, i partiti, debbono, rinnovandosi decisamente, fare la loro parte nel cercare e concretizzare risposte ai problemi più acuti confrontandosi col governo fino alla conclusione naturale della legislatura", ha esortato invitando proprio i partiti ad attuare quelle riforme che la gente attende: come quella sul finanziamento ai partiti con "nuovi criteri e limiti".

"Oggi si sono create le condizioni più favorevoli per varare una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti e non di votare dei nominati dai capi dei partiti", ha concluso Napolitano.

MONTI - "Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune". Così Mario Monti al museo storico della Liberazione di via Tasso ha tracciato un parallelo tra la Liberazione dai nazifascisti e l’attuale fase di crisi economica.

Come l’Italia riuscì a liberarsi dall’occupazione nazifascista, secondo il premier ora deve imparare a liberarsi da "alcuni modi di pensare e di vivere" che le hanno finora impedito di pensare al futuro delle prossime generazioni.

Il presidente del Consiglio ha sottolineato che se durante la Resistenza l’impegno comune era per la libertà e la democrazia "oggi tutti, a ogni livello, dobbiamo impegnarci per mettere in atto principi di rigore, crescita ed equità". Per Monti "non esistono facili vie o scorciatoie" per uscire dalla crisi. "Il rigore porterà gradualmente a una crescita sostenibile e al lavoro", ha concluso.