SE PENSATE che il famigerato voto di condotta sia uno strumento per misurare e quindi premiare l’educazione e il comportamento corretto e rispettoso dei ragazzi in classe, avete sbagliato tutto. La buona condotta, infatti, non è solo comportarsi adeguatamente e impegnarsi nello studio, ma anche e soprattutto essere propositivi e mostrare interesse per ciò che si studia. Seguendo questa linea, gli insegnanti del liceo scientifico «Filippo Lussana» di Bergamo hanno deciso di «punire» con un 8 in condotta gli studenti di un’intera classe, la seconda B. La motivazione? «Eccessiva apatia». Proprio così: quei ventiquattro adolescenti (in verità soprattutto ragazze) non sono troppo vivaci o indisciplinati; al contrario, mostrano una tranquillità e un’inerzia intellettuale (così è stata definita) che impedisce loro di collaborare come vorrebbero i professori e partecipare attivamente all’attività scolastica. Per questo motivo al termine del primo quadrimestre i docenti hanno deciso di «scuoterli» con una provocazione ed hanno affibiato a tutti l’8 in condotta. Voto che oggi non è più una valutazione terribile, fa media con i voti delle altre materie e non impedisce la promozione. Ma ugualmente la scelta ha fatto discutere. Alla fine, però, è stata accettata e sta fornendo i risultati sperati: pare che i ragazzi abbiano colto il messaggio e stiano diventando più propositivi.


SARÀ vero, ma pur esprimendo rispetto per la professionalità e la capacità di giudizio degli insegnanti, la provocazione messa in atto al Lussana ci lascia ugualmente perplessi. Siamo infatti convinti che se uno studente in classe è poco partecipativo, non risponde alle sollecitazioni e non mostra l’interesse richiesto, ciò avvenga anche e soprattutto perchè non riceve stimoli adeguati. Dentro e fuori la scuola. Imputare solo ai ragazzi la responsabilità di un fallimento educativo e bollarli come apatici perchè non si riesce a coinvolgerli, significa negare che il rendimento personale e la crescita della classe viaggiano su un doppio binario: ciò che si riceve dipende anche dà ciò che si è in grado di offrire. Quella dell’insegnante è una delle professioni più difficili e delicate (oltre che peggio retribuite) al mondo, ma proprio per questo è necessario che i professori si interroghino sull’efficacia della loro azione. E si diano un voto di condotta.