Roma, 28 aprile 2012 - Svolta nell’inchiesta sul 12enne investito a Roma mentre attraversava sulle strisce pedonali. E’ stata arrestata la compagna dell’uomo che il 20 aprile scorso era stato fermato dopo aver ammesso la responsabilità dell’investimento, avvenuto il giorno prima in zona Primavalle.

A quanto emerso dalle indagini del Commissariato Primavalle, dirette da Domenico Condello e coordinate dal pm Nicola Maiorano, infatti, ci sarebbe stata lei e non il compagno alla guida dell’auto al momento dell’incidente.

Le indagini avevano portato al rintraccio, il giorno dopo l’incidente, in via Sirleto, dell’auto pirata coinvolta nell’investimento e all’arresto del pregiudicato di 38 anni, che aveva detto di essere alla guida dell’auto in compagnia della sua convivente.

La donna, ora ai domiciliari, aveva confermato che alla guida dell’auto c’era il suo compagno e che, subito dopo l’investimento, aveva esortato l’uomo a proseguire la marcia.

Ma la versione dei due non aveva convinto gli investigatori. Nel corso degli ulteriori accertamenti, la donna sentita più volte, alla fine ha ammesso che era lei alla guida dell’auto pirata, e che il compagno si era assunto la responsabilità solo per evitare che lei non ottenesse l’affidamento del figlio.

La donna subito dopo l’incidente, presa dal panico, era fuggita riuscendo a far perdere le proprie tracce, raggiungendo il compagno. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che la donna, che da poco aveva avuto un incidente ed era costretta a portare un tutore al braccio, al momento dell’incidente viaggiava senza lo stesso nonostante la ridotta capacità motoria, oltre ad aver assunto farmaci contenenti benzodiazepine.

Sulla base degli elementi raccolti, nei confronti di Z.D., con precedenti per rapina, gli agenti del Commissariato Primavalle hanno eseguito nella tarda serata di ieri un’ordinanza di custodia cautelare con gli arresti domiciliari. La donna, oltre che di lesioni personali gravissime e omissione di soccorso, dovrà rispondere anche del reato di calunnia.