Bergamo, 3 maggio 2012 - La crisi continua a mordere e la disperazione a far compiere gesti disperati. L'ultimo caso è avvenuto a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, dove un cinquantenne, armato di un fucile a pompa e due pistola, si è barricato nella sede dell'agenzia delle entrate per oltre sei ore, tenendo in ostaggio un dipendente. Solo dopo un'estenuante trattativa con un maresciallo dei carabinieri ha accettato di liberarlo e si è arreso. 

VITTIMA DELLA CRISI - Tutto è cominciato intorno alle 15.30 quando un ex piccolo imprenditore, Luigi Martinelli, 54 anni, residente a Calcio ma originario di Covo, è entrato negli uffici di via San Giuseppe, urlando di essere in difficoltà economiche e intimando a tutte le persone, che si trovavano dentro per saldare i propri conti, di uscire. Solo due donne, che erano vicino all'ingresso sono riuscite ad allontanarsi, mentre dentro sono rimasti 15 impiegati.

Con il passare delle ore si è appreso che l'uomo era disperato perché aveva ricevuto una serie di cartelle esattoriali da Equitalia che non può pagare. L'imprenditore, quindi, ha minacciato di uccidersi, poi ha chiesto di parlare con i giornalisti per raccontare i suoi problemi. Ha anche esploso un colpo in aria in segno intimidatorio.

UNA LUNGA MEDIAZIONE - Sul posto, intanto, sono giunte le forze dell'ordine che hanno transennato l'area, mentre è cominciata una lunga trattativa per convincerlo a desistere dai suoi propositi e liberare gli ostaggi. Da Livorno sono giunti in elicottero i corpi speciali dei Gis dei carabinieri (SCHEDA), mentre un brigadiere è entrato dentro la sede dell'agenzia delle entrate per tentare una mediazione. Dopo alcune ore, 14 ostaggi sono stati rilasciati. Tutti tranne uno, Carmine Mormandi di 56 anni, il più anziano del gruppo.

L'OSTAGGIO CHIAMA LA MOGLIE - Il sequestratore ha comunque permesso all'ostaggio di rassicurare la moglie sulle sue condizioni. Carmine Mormandi ha potuto telefonare alla compagnia dicendole che stava bene, poi le ha mandato un sms. "Sta finendo (la batteria del telefonino, ndr). Lui mi controlla...'', ha scritto il dipendente dell'agenzia delle entrate.

LA LIBERAZIONE E LA RESA - Poco dopo le 21 la svolta: i Gis e il brigadiere dei carabinieri hanno convinto l'imprenditore a rilasciare l'ostaggio. Un quarto d'ora dopo il sequestratore si è arreso, uscendo ammanettato e consegnandosi ai militari. "L’uomo era visibilmente agitato. Lo ha fatto per rendere pubblica la sua situazione e ha parlato genericamente di debiti", ha spiegato il colonnello Giacinto Prencipe, vice comandante provinciale dei carabinieri.

Felice per l'epilogo anche la moglie dell'ostaggio. "Ho avuto tanta paura ma ora è finita", ha detto la donna. Poi ha aggiunto riferendosi al marito: "E' un uomo forte ma credo che anche lui ne abbia avuta (di paura). I suoi sms mi hanno un po’ tranquillizzata, ma è stato davvero un lungo pomeriggio che non mi aspettavo proprio di vivere".

L'INTERROGATORIO - Si è tenuto nella caserma dei carabinieri di Romano di Lombardia l’interrogatorio di Luigi Martinelli, 54 anni, l’imprenditore che ieri pomeriggio ha preso in ostaggio 15 dipendenti dell’Agenzia delle entrate. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, Martinelli ha assunto un atteggiamento “composto”, non risulta provato e sta rispondendo alle domande degli investigatori. I carabinieri stanno accertando quale sia la posizione debitoria di Martinelli nei confronti dell’Agenzia delle entrate. Nella caserma di Romano sono arrivati anche alcuni parenti dell’imprenditore. Martinelli è stato sposato e ha una figlia