Capri (Napoli), 7 maggio 2012 - Luca Cordero di Montezemolo è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, per abusivismo edilizio per i lavori eseguiti a Villa Caprile ad Anacapri, dove il presidente della Ferrari trascorre le vacanze estive.

Stessa pena è stata inflitta a Francesco Saverio Grazioli, amministratore della Fisvi, società a cui è intestata la residenza e di cui Montezemolo possiede la maggioranza delle quote. I due imputati invece sono stati assolti per l’accusa di falso ideologico. Lo ha deciso il giudice monocratico della sezione staccata di Capri, Alessandra Cataldi, dopo oltre un’ora di Camera di Consiglio.

La sospensione della pena, ha sentenziato il giudice, è subordinata alla demolizione delle opere ritenute abusive e al ripristino dello stato dei luoghi. Gli abusi consistevano nella trasformazione di un’autorimessa in abitazione dei custodi e nella realizzazione di una dependance per gli ospiti al posto di un vecchio rudere.

La sentenza accoglie in buona parte la richiesta del pm, Milena Cortegiano, che aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi per Montezemolo e Grazioli per abuso edilizio e falso ideologico.

Al termine del processo, al quale ha presenziato solo Grazioli, (Montezemolo non ha mai preso parte alle udienze), l’avvocato Alfonso Furgiuele, difensore di entrambi gli imputati, ha annunciato il ricorso in appello: "E’ una sentenza che ritengo eccessiva. Siamo dispiaciuti - ha detto il legale - sicuramente faremo appello. Montezemolo è stato assolto dall’accusa di falso, che è quella più grave, ma ritengo che debba essere assolto anche dell’accusa di violazioni urbanistiche".