Milano, 17 maggio 2012 - Continuano ad emergere particolari nell'inchiesta sulla Lega nord che ha portato agli avvisi di garanzia per Umberto Bossi (LE DIMISSIONI: FOTO E VIDEO) e i due figli Renzo e Riccardo. Nel 2009 e nel 2010 Francesco Belsito ha fatto bonifici su un conto intestato a Renzo Bossi con la causale "Conto studio - Rimborso spese". E' quanto emerge appunto dagli atti dell'inchiesta della procura di Milano sui conti della Lega Nord. In particolare, si evidenzia come Renzo "Trota" Bossi abbia un conto presso Banca Popolare di Novara, filiale di Genova, usato soprattutto per pagare una carta di credito. Al 16 aprile 2012 il saldo di questo conto ammontava a 32,79 euro, trattandosi di un rapporto immobilizzato da piu' di un anno. Questo conto, come risulta dagli atti, negli anni 2009 e 2010 "e' stato movimentato da addebiti per utilizzo di carta di credito, a volte con generazione di debordi coperti mediante bonifico. I bonifici del 16 dicembre 2009 di mille euro e del 7 aprile 2010 di 3mila euro, recano la seguente descrizione: bonifico da Belsito Francesco - Conto studio - rimborso spese".

Sempre dalle carte dell'inchiesta emergono altri particolari circa gli investimenti dell'ex tesoriere Francesco Belsito che avrebbe investito ''circa 9 milioni di euro'' di fondi della Lega Nord anche ''in dollari australiani'' e ''in corone norvegesi e in dollari Usa''.

E' quanto risulta da alcuni documenti bancari che sono agli atti dell'inchiesta milanese. Nelle carte, come riferisce l'agenzia Ansa, si legge che ''a partire da novembre-dicembre 2011 in piena crisi della zona euro Belsito ha drasticamente cambiato le modalita' di investimento alleggerendo la componente euro per circa 9 milioni verso investimenti in certificati di deposito Banca Popolare a breve scadenza in dollari australiani, in corone norvegesi, in sicav, pictet liquidity, in dollari Usa''.

Sempre nei documenti, all'esame anche dei consulenti della Procura, si legge che Banca Aletti ''ha sempre proposto alla Lega Nord investimenti estremamente prudenti e conservativi in linea con il profilo del cliente''. Il 'rischio Paese', come risulta ancora dalle carte, ''ha portato nell'ultimo periodo il cliente verso posizioni sempre piu' orientate verso investimenti con l'estero''. La banca ''ha cercato di diversificare tali investimenti, cercando di seguire la volonta' del cliente fino a quando lo stesso ha deciso di agire direttamente sui mercati esteri (Tanzania e Cipro) senza utilizzare piu' la consulenza della banca.

Intanto sul fronte delle reazioni c'è da segnalare la presa di posizione di Roberto Maroni: "L'avviso di garanzia al Senatur è una cosa che mi ha molto rattristato. Ho sentito Bossi, era con il morale sotto i piedi, mi pare che l'imputazione sia relativa al fatto che lui ha firmato il bilancio e se e' questo e' solo una responsabilita' formale perche' il bilancio l'ha firmato fidandosi di chi lo presentava". Queste le parole di Roberto Maroni a Tgcom24.

Quanto accaduto "e' una cosa che non ha fatto piacere ne' a lui, ne' a me ne' a nessun leghista. La Lega ha iniziato a far pulizia, Bossi e suo figlio si sono dimessi, alcuni sono stati espulsi, quindi l'opera di pulizia continuera' finche' sara' necessario. Occorre ripartire, perche' finche' c'e' la questione settentrionale c'e' bisogno della Lega".

"Ci appelliamo alla magistratura - prosegue il 'triumviro' del Carroccio - non parlo di complotti, conosco la Procura di Milano, il procuratore lo conosco e ne ho stima. Chiediamo solo di fare in fretta perche' queste vicende devono essere risolte rapidamente. Poi se qualcuno ha sbagliato paghera'". Quanto alla sua candidatura a segretario della Lega, "sara' il congresso a decidere - risponde Maroni - Siamo un movimento democratico, fatto di persone serie, i congressi decidono. Ci sara' chi si candidera' segretario e il congresso sovrano decidera' chi sara' il prossimo segretario della Lega Nord".

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