Roma, 23 maggio 2012 - L’Italia è tra gli 11 paesi europei con la miglior qualità di acque di balneazione. Lo dice l’ultima relazione annuale sulle acque di balneazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (European environment agency- Eea) e della Commissione europea, che descrive la qualità delle acque in oltre 22mila siti di balneazione europei (spiagge, fiumi e laghi) nel corso dell’anno passato. Il 92% delle spiagge europee supera l’esame di balneabilità, con il 77% che ottiene buoni risultati (5% non classificato, 2% bocciati). L’Italia ha una discreta posizione in classifica, con l’82,3% di spiagge di buona qualità.

Il 92,1% delle acque di balneazione nell’Unione europea rispetta i minimi standard di qualità dell’acqua fissati dalla Direttiva sulle acque di balneazione. Questi i paesi che hanno raggiunto oltre l’80% nel rispetto dei valori guida: Cipro (99,1%), Malta (97,7 %), Croazia (97,7 %), Grecia (94,1%), Germania (87,8%), Romania (87,8%), Portogallo (84%), Austria (83,5%), Irlanda (83%), Regno Unito (82,8%) e appunto Italia (82,3%).

Tutte le acque di balneazione di Malta, Romania, Slovenia e Croazia, rispettano i valori obbligatori. Dodici altri paesi riportano valori con più del 95% di rispetto ai valori obbligatori: Cipro, Grecia, Irlanda, Austria, Polonia, Montenegro, Regno Unito, Slovacchia, Bulgaria, Estonia, Portogallo e Germania. Nei Paesi Bassi più del 10% delle acque sono state trovate in condizioni non buone, la più alta percentuale rispetto agli altri paesi. Anche Paesi Bassi, Bulgaria, Lettonia, Lussemburgo e Belgio hanno avuto percentuali notevolmente basse sui siti che soddisfano i severi valori guida.

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