Bologna, 29 maggio 2012 -Terremoto in Emilia, una catastrofe che colpisce il cuore degli italiani. Il Paese si stringe intorno alle popolazioni coinvolte, sono tanti i cittadini pronti a recarsi sul posto e a 'sporcarsi le mani' per fornire un aiuto concreto. Ma volontari non si diventa dalla sera alla mattina.

Come ci spiega Matteo Iubatti, operatore della Funzione Volontariato della Protezione Civile di Forlì-Cesena, "allo scoppiare di un'emergenza, non è più possibile per il cittadino andare direttamente sul posto". Per diventare volontari è necessario "compiere un iter formativo", altrimenti si rischia di essere "più di peso che di utilità". Proprio per questo motivo, chi si presenterà senza qualifica "sarà allontanato". Un criterio di selezione che non vale per "medici e ingegneri", già in possesso di competenze specifiche. 

Il consiglio, come primo passo, è quindi quello di contattare i "coordinamenti provinciali di Volontariato locale e le associazioni di riferimento" , in grado di fornire tutte le informazioni utili sui corsi da seguire. Quelli per volontario di base "durano circa un mese", il numero di lezioni previste varia a seconda della realtà locale. L'associazione di Forlì-Cesena, di cui l'operatore fa parte, ne attiverà uno già dalla prossima settimana.

Per concludere, Iubatti lancia un appello: "Ci sarà tanto lavoro da fare anche nei prossimi mesi. Quando i riflettori si spegneranno su questa terribile vicenda, la popolazione avrà ancora bisogno di aiuto. L'esempio dell'Aquila è sotto gli occhi di tutti, questa gente non va abbandonata".

Michele Sabattini