Roma, 9 giugno 2012 - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 è stata avvertita nella notte, alle 4.04, dalla popolazione tra le province di Belluno e Pordenone. Lo riferisce il Dipartimento della Protezione civile con un comunicato. La scossa ha provocato solo una grande paura nel Nord Est dell’Italia. Non si registrano infatti danni a persone e cose. La scossa, che è stata avvertita tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone, ha avuto epicentro a circa 6 chilometri da Chies d’Alpago, in una zona a sismicità due, dove però non sono frequenti terremoti di questa intensità. Anche in Friuli Venezia Giulia, al momento, non si registrano danni.

INGV: TERREMOTI EMILIA E FRIULI/VENETO NON SONO IN RELAZIONE - Non è in relazione con i sismi di maggio in Emilia il terremoto di magnitudo 4,5 avvenuto alle 4:04 di oggi nella zona delle Prealpi Venete, nel bellunese. Il terremoto è avvenuto a 7,1 chilometri di profondità e al momento non si sono registrate repliche importanti, ossia di magnitudo superiore a 2,5. Cosi’ affermano gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

"I terremoti in Emilia e nelle Prealpi Venete non sono in stretta relazione fra loro, anche se rispondono alla stessa dinamica generale’’, osserva la sismologa Lucia Margheriti, dalla sala sismica dell’Ingv. La dinamica generale riguarda il movimento della placca Adriatica, che costituisce la punta piu’ settentrionale della placca Africana, allungata come una sorta di lingua che comprende la costa orientale dell’Italia e l’Adriatico. In questo movimento generale la placca Africana ‘’spinge verso Nord, contro la placca Eurasiatica, e in questo movimento la placca Adriatica scende sotto le Alpi’’.

Come i sismi di maggio in Emilia, anche questo terremoto è quindi di tipo compressivo. Vale a dire che l’energia accumulata costringe una delle due placche (in questo caso quella Africana) a piegarsi, inclinandosi verso il basso, e ad infilarsi sotto la placca Eurasiatica. Questo movimento generale può generare terremoti che fra loro sono indipendenti a causa della grande complessità della struttura geologica dell’area. Per questo motivo, spiega la sismologa, tra i terremoti che avvengono in questa zona ‘’non c'è un legame di causa-effetto’’. L’area delle Prealpi Venete era tranquilla da un periodo non lunghissimo. L’ultimo terremoto avvenuto nel bellunese risale infatti all’ottobre 1936 ed era stato un sisma di magnitudo 5,9 avvenuto fra Treviso, Belluno e Pordenone.

PROVINCIA UDINE: EDIFICI A NORMA - In provincia di Udine non sono stati segnalati danni a causa della scossa di terremoto 4,5 Richter di stamani, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo comunica in una nota il presidente, Pietro Fontanini (Lega), sottolineando che la vicenda ‘’conferma che le costruzioni del Friuli hanno seguito dopo il 1976 i canoni antisismici. Comprendo benissimo - prosegue - che la nostra gente vive, consciamente o inconsciamente, con l’angoscia e l’ansia per un evento che non puo’ essere previsto, ne’ controllato, ne’ tantomeno scongiurato. Dobbiamo essere consapevoli che viviamo in una zona sismica e che nulla puo’ essere fatto per eventi come questi, se non costruire, mettere in sicurezza o ristrutturare gli immobili in maniera adeguata e previdente’’. Fontanini chiede quindi alla popolazione ‘’di dominare le paure collettive, di restare uniti e di controllare gli stati d’ansia, legittimi ma non utili per mantenere la coesione e la calma’’.