Los Angeles, 19 giugno 2012 - Hannibal Lecter mette le ali. I ricercatori dell'università della California e dell'istituto Pasteur di Parigi sono riusciti a creare una zanzara in grado di 'annientare' i propri simili. La buona notizia è che grazie a questa nuova larva geneticamente modificata, la malaria potrebbe presto essere debellata. La cattiva è che non smetteremo di essere pizzicati dai fastidiosi insetti.

LO STUDIO - I ricercatori, dopo vent'anni di sperimentazione, hanno infatti dato vita a una zanzara che non è in grado di trasmettere la malattia attraverso le punture. Il gene inserito nel Dna della Anopheles stephensi (una specie particolarmente diffusa in India e nel Medio Oriente) è inoltre di tipo dominante. Questo significa che inserendo nell'ecosistema una serie di colonie di insetti modificati, in breve tempo le zanzare che causano l'infezione verrebbero sopraffatte.

I NUMERI E LE PREVISIONI - Secondo Lancet, nel 2010 sono morte oltre 1,2 milioni di persone (di cui la stragrande maggioranza in Africa) a causa della malaria. Per l'Oms, le vittime sarebbero 'solo' 655mila. Alcuni scienziati ritengono che il numero di decessi potrebbe aumentare a causa del cambiamento climatico, che fa prevedere un aumento delle precipitazioni in molte regioni, creando così un habitat ideale per la riproduzione delle zanzare. Il modello matematico messo a punto dai ricercatori etiopi e norvegesi di Open Malaria Warning potrebbe aiutare gli Stati a evitare il peggio. «Con il nostro sistema - ha spiegato Torleif Markussen Lunde, uno degli scienziati impegnati nel progetto - siamo in grado di prevedere lo scoppio di un'epidemia di malaria con due mesi d'anticipo».

SPERIMENTAZIONE - Questo software difficilmente diventerà presto obsoleto. Prima che la zanzara Hannibal Lecter possa entrare in azione per 'cucinare' i suoi cugini, infatti, potrebbe passare molto tempo: gli scienziati americani e francesi devono ancora stabilire se le larve modificate possano riprodursi e trasmettere la loro immunità alla malaria una volta diventate adulte.

di Luca Bolognini