Roma, 22 giugno 2012 – Giornata nera per i trasporti in tutta Italia: disagi e ritardi in diverse città per lo sciopero generale indetto da USB, Cub, Cib-Unicobas, Snater, Usi, Fi-Cobas. I sindacati protestano contro “la politica autoritaria del governo Monti - si legge nel comunicato stampa USB - la riforma pensionistica, la controriforma del lavoro, la modifica dell'articolo 18 e la riduzione degli ammortizzatori sociali”. Si salva solo l'Emilia-Romagna, per motivi di solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto.

MILANO – Sono circa 500 i lavoratori, disoccupati e precari che alle 10.45 sono partiti in corteo da largo Cairoli per lo sciopero generale indetto da tutte le sigle del sindacalismo di base. Alla manifestazione, diretta in piazza del Duomo, partecipano anche militanti della sinistra radicale. Si aggiungono al corteo delegazioni di Rsu di alcune grosse aziende non solo dei trasporti del Centro-Nord (Piemonte ed Emilia Romagna) e comitati di immigrati. Verso mezzogiorno la partecipazione è di circa un migliaio di persone. La manifestazione procede pacificamente, anche se vengono gettati uova e ortaggi contro le banche. Inoltre la polizia segnala lanci di fumogeni davanti alla sede di Unicredit, in piazza Cordusio. Disagi negli aeroporti: cancellati molti voli.

TORINO – Grande partecipazione allo sciopero secondo i sindacati: ferma la metropolitana, pochi gli autobus e i tram in circolazione. La protesta di 24 ore dei sindacati di base coincide con lo sciopero indetto dai sindacati autonomi Faisa e Fas e con quello aziendale di 4 ore proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Questi ultimi protestano contro la decisione del Comune di vendere il 49% dell'azienda Gruppo Torinese Trasporti; hanno pertanto organizzato un presidio davanti al Comune, e una delegazione e' stata ricevuta dal sindaco Piero Fassino.

NAPOLI – In controtendenza rispetto alle altre città si registra un'adesione pari al solo 20%, con un picco di 35% nella struttura di Cavalleggeri Aosta.

ROMA – Nella capitale l'Atac aveva garantito un servizio regolare fino alle 9, ma già alle 8.30 tutte e tre le linee della metro erano chiuse. Questo ha causato notevoli proteste tra la popolazione, che vanno a sommarsi ai disagi subiti nei giorni precedenti: infatti, ad appena una settimana dall'inaugurazione della metro B1, si denunciano impianti malfunzionanti, intonaco che cade a pezzi (con rischi evidenti per il personale e i passeggeri), treni in grave ritardo. In aggiunta si è bloccato un ascensore con 12 persone all'interno, tra cui due cardiopatici. "I romani non meritano di passare giornate infernali come quella odierna" commenta il vicepresidente dell'Assemblea capitolina.

di Anna Viceconti e Maria Visconti