Agrigento, 26 giugno 2012 - La Polizia di Stato di Agrigento sta eseguendo 49 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, rapina, estorsione danneggiamento, riciclaggio e di intestazione fittizia di beni.

Secondo il sito del quotidiano agrigentino Grandangolo, l’operazione “Nuova Cupola” ha visto fra gli altri l’arresto del presunto capo mafia della provincia, Leo Sutera di Sambuca di Sicilia. Arrestati anche Fabrizio Messina, fratello dell’ex latitante Gerlandino, e un agente di polizia penitenziaria; e poi imprenditori del cemento e del calcestruzzo e diversi fedelissimi del clan Messina.

Secondo il comunicato della polizia di Agrigento “le indagini hanno consentito di fare luce sulle dinamiche di “cosa nostra” agrigentina tese a ricomporre le fila dell`organizzazione criminale, dopo la recente cattura dei latitanti Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina, elementi di spicco del sodalizio in quell`area territoriale”.

“L`operazione” prosegue la nota della polizia “riguarda le famiglie di tutti i mandamenti mafiosi della provincia, impegnate nel tentativo di condizionare la vita economica ed imprenditoriale di quella zona. In particolare, l`attività investigativa ha consentito di svelare la pressione estorsiva esercitata dal gruppo criminale, mediante danneggiamenti ed atti intimidatori, nei confronti di imprese edili, tale da determinare un vero e proprio stato di monopolio a favore di ditte controllate da cosa nostra, con l`estromissione dal mercato di quegli imprenditori che operavano nella legalità”.

“L`operazione è eseguita da un gruppo di lavoro dedicato, costituito da personale della Squadra Mobile di Agrigento e del Servizio Centrale Operativo ed è stata effettuata con la collaborazione del Commissariato di Porto Empedocle, delle Squadre Mobili di Palermo e Caltanissetta, del Reparto Prevenzione Crimine e della Sezione di Polizia Stradale, nonché con l`ausilio di unità cinofile antidroga, per un totale di 250 uomini”.

C’e’ anche un agente di Polizia penitenziaria, Rosario Bellavia, tra le 49 persone fermate all’alba di oggi nell’agrigentino, nel corso della maxioperazione condotta dalla Squadra mobile di Agrigento.