Roma, 11 luglio 2012  - Più che reato o non reato, certo è una questione di buona educazione, evitare di scuotere tappeti e tovaglie dalla finestra se sotto c'è il terrazzo del vicino di casa, ma essendo un'abitudine inveterata degli italiani, è anche causa quotidiana di liti tra condomini, difficili da dipanare nel corso delle infuocate assemblee di condominio

Ecco qui: con buona pace delle vittime della 'pioggia' di briciole altrui ora sulla faccenda - oggettivamente 'minore' dal punto di vista giuridico - si sono espressi addirittura i giudici della Cassazione. I quali - udite udite - hanno stabilito che non è reato scuotere tappeti e tovaglie fuori dalla finestra del proprio appartamento, facendo così cadere briciole e polvere sulle finestre e sul terrazzo di chi vive nella casa sottostante.

La prima sezione penale della Cassazione ha, infatti, annullato senza rinvio, “perché il fatto non sussiste”, la condanna inflitta dal tribunale di Genova a una donna, di origine albanese, accusata del reato di “getto pericoloso di cose”, proprio perche’ scuoteva le tovaglie e batteva i tappeti sporgendosi dalla finestra.

Con lei era finito sotto processo per rumori molesti anche uno dei suoi familiari. Per entrambi, però, la Suprema Corte ha pronunciato l’assoluzione: “lo sbattimento di qualche tappeto e lo scuotimento di qualche tovaglia - si legge nella sentenza n. 27625 - non integra la condotta penalmente rilevante, per l’impossibilità di causare imbrattamenti e molestie alle persone, secondo la formulazione letterale della disposizione incriminatrice".