Venezia, 18 luglio 2012 - C’e’ anche l’imam di San Dona’ di Piave tra i quattro arrestati nel blitz della polizia di Venezia che ha eseguito quattro ordini di custodia cautelare nei confronti di cittadini siriani ritenuti di far parte di un’organizzazione criminale specializzata nel favorire l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di extracomunitari provenienti, principalmente, dall’area mediorientale.

L’imam di San Dona’ di Piave è conosciuto dall’Antiterrorismo italiano per il suo orientamento ideologico radicale e per le sue relazioni con estremisti coinvolti in precedenti indagini sulle reti di istradamento di combattenti verso terre di jihad.

Durante le indagini, sono emersi casi di stranieri che, pur di entrare nel nostro Paese, versavano agli esponenti dell’organizzazione, forti somme di denaro, ottenendo cosi’ contratti di lavoro fittizi presso imprese riconducibili agli arrestati.

In alcuni casi, poi, le vittime di tale meccanismo in realta’ gia’ vivevano irregolarmente sul territorio nazionale, costrette a lavorare in nero presso i cantieri gestiti dall’imam e da suo fratello, nonche’ a subire minacce e violenze qualora non fossero state in grado di pagare la somma pattuita per ottenere la “regolarizzazione”.

Si sospetta che parte dei proventi di tali traffici illegali siano stati utilizzati per sostenere organizzazioni eversive operanti all’estero.