Alessandria, 20 luglio 2012 - E’ stato condannato a 21 anni e 4 mesi in primo grado, oltre al risarcimento ai familiari e la revoca della patente, Ilir Beti, l’imprenditore albanese di 37 anni che alla guida di un Suv, viaggiando contromano a forte velocità e in stato di ebbrezza sulla A26, il 13 agosto 2011 provocò la morte di quattro ragazzi francesi e il ferimento di un quinto.

Lo rende noto l’Asaps, associazione sostenitori e amici della polizia stradale, che accoglie la sentenza come “un forte e positivo segnale che dimostra come i reati della strada non siano più considerati di serie B, ma ormai sono promossi fra i reati di serie A, come tutte le altre violenze alla persona”.

“Questa sentenza - aggiunge l’Asaps - è anche il frutto di un nuovo clima che si è instaurato dopo la richiesta dell’omicidio stradale e dell’ergastolo della patente fortemente voluti dalle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze affiancate dall’Asaps, per la quale sono state raccolte 57.000 firme consegnate al presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci nei mesi scorsi”.