Napoli, 29 luglio 2012 - Il titolare di una impresa di onoranze funebri, per allontanare dal 'suo' territorio un concorrente, lo ha schiaffeggiato durante un funerale. I carabinieri lo hanno arrestato insieme a un complice. Il fatto è accaduto a Quarto, nel napoletano, dove i militari dell'Arma hanno preso in flagranza di reato Alfonso Cesarano, 51 anni, con agenzie di onoranze funebri a Napoli e provincia, già noto alle forze dell'ordine, e Luigi Belviso, 33 anni, anche lui conosciuto agli investigatori.

CHIARA INTIMIDAZIONE - Intorno alle 15 di ieri, nel corso di un funerale nella chiesa del Divin Maestro, Cesarano, spalleggiato da Belviso e da un'altra persona in via di identificazione, ha avvicinato il titolare 71enne di una ditta di onoranze funebri di Pozzuoli che si stava occupando delle esequie e lo ha preso a schiaffi davanti ai presenti, intimandogli di non lavorare più a Quarto. L'aggredito si è recato nell'ospedale Santa Maria delle Grazie dove i medici gli hanno prestato cure per "contusioni facciali da percosse" guaribili in 5 giorni. Cesarano e Belviso sono poi stati individuati, bloccati e tratti in arresto dai carabinieri mentri si allontanavano a bordo di una Fiat Panda.

OSSERVATORIO DI SETTORE - In Campania non è facile nemmeno fare i becchini. Su stimolo della Laiif (Libera associazione italiana imprese funebri) associata alla Confesercenti Campania è infatti nato l'Osservatorio per la legalità delle attività funerarie e cimiteriali svolte nella regione Campania. L'Osservatorio, la cui presidenza è stata affidata a Lorenzo Diana, è lo strumento promosso dall'Accordo intersindacale delle imprese funebri e cimiteriali della Campania (Aifc) per prevenire e contrastare le attività illegali ed abusive del settore, in modo particolare contro il racket del caro estinto.

BUSINESS COLOSSALE - Un giro di affari da 150 milioni di euro all'anno, due terzi dei quali finiscono nel mercato nero in cui si annida la camorra. Uno scenario venuto a galla meno di un mese fa con le 45 ordinanze cautelari eseguite dalla squadra mobile della Questura di Napoli: medici legali, dipendenti cimiteriali, titolari e operai delle imprese funebri, tutti parte di un complicato ingranaggio che ha tra gli effetti un aggravio di spesa sociale delle famiglie.