Cagliari, 11 agosto 2012 - Sarebbero tre le famiglie Rom cagliaritane, per un totale di 35 persone, che, dopo aver dovuto lasciare il campo sulla ss 554 a Cagliari per ragioni igienico-sanitarie, vivrebbero nei locali di una ex discoteca con alloggi e piscina esterna (vuota), abbandonata da anni e ripulita dagli attuali abitanti. “C’è un regolare contratto che disciplina questo come gli altri affitti finora firmati per fare fronte all’emergenza abitativa conseguente allo sgombero del campo sulla 554”, spiega all’Agi il responsabile della Caritas regionale, don Marco Lai, in risposta alle polemiche scatenate in seguito alla notizia di una presunta villa con piscina assegnata ai Rom a spese del Comune di Cagliari.

“Siamo intervenuti come per le altre emergenze affrontate in questi anni”, prosegue don Lai, “dai richiedenti asilo ai senegalesi di Giorgino ai romeni di via del Commercio. In questo caso abbiamo maggiori difficoltà a trovare alloggio a questi nostri concittadini, facciamo fatica perché il pregiudizio è molto forte e ci scontriamo con un rigetto. La villa di cui tanto si parla, alimentando strumentalmente polemiche becere, altro non è che una struttura semiabbandonata, sulla quale sono intervenuti gli stessi Rom, pulendola e rimettendola in sesto”.

Le risorse arrivano da fondi comunali e regionali (circa 200 mila euro per 157 persone, di cui 96 minori) vincolati per l’inclusione sociale e le emergenze umanitarie. “C’è poca disponibilità culturale”, osserva amareggiato don Lai. “Una destra becera costruisce polemiche e fomenta gli attacchi contro queste persone, veramente gli ultimi nella scala dell’emarginazione, ma che civilmente e cristianamente non dobbiamo abbandonare. Non bisogna aver paura, anche politicamente, di rivendicare diritti e dignità per i Rom”.

“Non sottraiamo nulla a nessuno, almeno l’80% delle risorse e degli aiuti della Caritas vengono utilizzati per i cosidetti indigeni”, precisa don Lai. Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, per il momento preferisce non commentare e inserirsi nella polemica che impazza anche su internet.

Fonte Agi